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Mario Seminerio: Benvenuti o bentornati a Phastidio Podcast, la settimana phastidiosa, il compendio delle notizie che hanno attirato la mia attenzione e che ho approfondito sia attraverso articoli sul mio sito phastidio.net che sui miei social.
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Questa è stata una settimana piuttosto produttiva come tutte del resto.
Non vorrei trasformarmi nell'Enrico Mentana di turno che ogni sera quando lancia l'anteprima del telegiornale ne parla come se fosse una giornata che resterà nella storia dell'umanità.
Dunque Trump ha incontrato Xi Jinping in Corea del Sud.
come da attese ai margini dell'evento APEC, che è l'organizzazione per la cooperazione della Regione Asia Pacifico, si è prodotto quello che ci si immaginava sarebbe stato prodotto, una tregua di un anno che non risolve alcunché, non risolve l'antagonismo rivalità tra le due grandi potenze, una tregua che conferma e certifica quanto la Cina è diventata competitiva e quanto l'average è in grado di mobilitare contro gli Stati Uniti, però insomma alla fine gli accordi tra le due grandi potenze sono come previsto, Quindi la Cina sospende per un anno i controlli sull'export di minerali critici che erano stati rafforzati a inizio ottobre, perché la Cina mantiene il regime di licenze all'export per quanto riguarda i minerali critici.
questo regime aveva dato un ulteriore giro di vite a inizio ottobre prescrivendo i controlli anche sulle riesportazioni da parte di acquirenti di manufatti che contengono terre rare minerali critici di origine cinese in misura almeno pari allo 0,1%, cioè se un'azienda occidentale compra dalla Cina un manufatto che contiene una percentuale di minerali critici di almeno lo 0,1% e poi vede di andare a riesportarlo per i cavoli suoi è soggetta all'autorizzazione preventiva cinese perché per motivazione ufficiale questa riesportazione avrebbe potuto risolversi o in forme di contrabbando o favorire gli Stati Uniti.
Per cui è stato fatto questo giro di vite al regime dell'export introducendo questa draconiana regola di origine semplicemente per poterla rimuovere in sede di negoziato e di accordo raggiunto ma mantenendo, dopo aver rimosso questo strato aggiuntivo, mantenendo il regime autorizzativo, il che vuol dire che le società occidentali che utilizzano minerali critici, magnetidi, terre rare eccetera eccetera possono serenamente scordarsi ogni e qualsiasi ipotesi di incetta le società occidentali, ma non solo, lavorano secondo la logica del just in time e probabilmente viviamo in un'epoca, quella dei blocchi contrapposti, in cui la confrontation tra questi blocchi contrapposti rende la filosofia produttiva del just in time semplicemente inadeguata, ma questo lo abbiamo già detto credo abbiamo iniziato a dirlo all'indomani dell'invasione russa dell'Ucraina stiamo ancora aspettando di trovare delle soluzioni.
Poi per quanto riguarda questo accordo di tregua di cessate il fuoco per un anno che ben inteso, questo ve lo ribadisco, può essere rimesso in discussione e può crollare in qualunque momento in conseguenza di qualsiasi movimento brusco di una delle due controparti la Cina procederà all'acquisto alquanto tardivo di un po' di soia americana per grande sollievo dei farmer americani che comunque busseranno a quattrini e chiederanno che una parte dei dazi vengano dirottati a titolo di indennizzo, i famosi ristori come li chiameremmo noi in Italia.
In cambio Trump dimezza al 10% il dazio fentanyl quindi i dazi generalizzati indiscriminati relativi al fatto che la Cina deve cooperare nel blocco degli ingredienti e dei precursori per la produzione del fentanyl e di altri oppioidi, e vi sono tutti felici e contenti, oppure no.
Però insomma la situazione è questa, è esattamente il tipo di esito che ci si attendeva, è un esito ribadisco che può essere rimesso in discussione in qualunque momento, un esito che conferma il grande leverage che la Cina ha accumulato e si è costruita nei confronti degli Stati Uniti negli ultimi anni, perché già durante la prima amministrazione Trump un braccio di ferro di questa virulenza e di questa potenza da parte cinese risultava ancora piuttosto inimmaginabile, per cui sicuramente la Cina ha fatto grandi progressi.
A me viene da pensare, allora Noi stiamo cercando di capire se ci sarà un decoupling, se ci sarà una frantumazione in due blocchi geoeconomici.
È possibile?
Però la cosa che mi viene da pensare con maggiore frequenza è che alla fine queste due superpotenze militari, industriali, commerciali, digitali, perché questa è una dimensione che conta lo vedremo nel corso della puntata, si metteranno d'accordo spartirsi il mondo in zone di influenza e per spartirsi le soglie dell'Europa, non dell'Unione Europea, proprio dell'Europa come espressione geografica.
Tra l'altro nel corso di questo meeting Trump ha confessato al termine del meeting medesimo molto candidamente che non si è assolutamente parlato degli acquisti di petrolio russo da parte della Cina, quindi Questo sembra dimostrare che Trump abbaia nei confronti di Vladimir Putin ma non morde realmente o comunque non morde quando chiede alla Cina di mordere la Russia, perché quando lo chiede all'India riesce a mordere in maniera abbastanza sostanziale.
Vedremo poi come si sbloccherà il maxidazio bilaterale nei confronti dell'India e quali compromessi si porteranno a casa reciprocamente Trump e Modi.
Abbiamo visto sui mercati per quanto riguarda sempre il rapporto tra Stati Uniti e Cina, questa è stata quella che è appena finita, è stata una settimana modalità pietra miliare, per quello che vale il numero, abbiamo visto Apple e Microsoft raggiungere i 4.000 miliardi di capitalizzazione di borsa, abbiamo visto Nvidia raggiungere i 5.000 miliardi di capitalizzazione di borsa, abbiamo sentito Trump che prima del vertice con Xi Jinping riteneva di poter andare a fare il piazzista e piazzare le gpu d'invidia blackwell quelle più evolute l'ultima generazione di graphic processing unit non se n'è parlato c'era dire che trump qui avrebbe unito l'utile al dilettevole perché da un lato avrebbe spinto il famoso concetto della dipendenza tecnologica cinese nei confronti dei produttori americani quello che con grande candore e forse con un pizzico di stupidità era stato illustrato da Howard Lutnick, ma contemporaneamente se questa cosa fosse andata a buon fine il governo federale avrebbe incassato da Nvidia il famoso 15 per cento delle vendite in Cina.
pare che per il momento Blackwell non verrà venduta ai cinesi, non se n'è parlato, vedremo poi come andrà a finire perché, come sapete, come vi dicevo, come vi ho illustrato più volte, il CEO di Nvidia, Jensen Wang, oltre a essere il vero pontiere dei rapporti sino-americani, è anche una persona in grado di vendere praticamente di tutto e ha una grandissima abilità.
ma parlando della crescita dell'average cinese credo sia opportuno e necessario segnalare che la crescita dell'average cinese si è formata nel corso del tempo non solo sull'ambito digitale non c'è più solamente l'ambito delle tecnologie digitali cinesi che invadono il mondo o della tecnologia dell'elettrico o dei pannelli solari, c'è anche un big pharma cinese home grown come direbbero gli anglosassoni cioè fatto crescere in casa, la Cina non è più il paese che assieme all'India produce e inonda il pianeta di farmaci generici, oltre ad avere diciamo una sorta di monopolio su una quantità impressionante di ingredienti alla base delle produzioni farmaceutiche, inclusi i generici.
Questa settimana abbiamo appreso che in sostanza La Cina sta facendo dei progressi incredibili nel biotech quindi la Cina può vantare un proprio big pharma.
Nei primi otto mesi del 2025 ci sono state 93 concessioni di licenza di farmaci cinesi al resto del mondo per un valore combinato di 85 miliardi di dollari secondo un provider di dati cinese, le compagnie domestiche cinesi vendono i diritti internazionali di farmaci che hanno sviluppato a livello domestico e non stiamo parlando di generici, stiamo parlando di farmaci a tutti gli effetti e questo valore totale di questi deal sta per raggiungere per il sesto anno consecutivo il record sottolineando la velocità con cui il settore farmaceutico della Cina si sta internazionalizzando ed è probabilmente destinato a scavalcare altri grandi hub di ricerca, ad esempio quelli americani.
Questa ricerca si ritiene, questa grande spinta del biotech cinese si ritiene sia stata favorita da minori vincoli nei trial clinici, così so che qualcuno come dire può essere percorso da brividi lungo la schiena quello che vuol dire minori vincoli nei trial clinici è stata spinta verosimilmente anche da prezzi dei farmaci che a livello domestico sono tenuti bassi quindi si sta generando da un lato verosimilmente anche con la spinta dell'intelligenza artificiale che come sappiamo abbatte i tempi di sviluppo dei nuovi farmaci in una maniera drammatica si sta generando la nuova industria dell'auto elettrica che questa volta è il biotech ed è destinata ad aggredire i grandi hub della ricerca farmaceutica e il big pharma globale dovrà dare il benvenuto al big pharma cinese quindi come si nota tutto il leverage cinese poggia su una molteplicità di ambiti dove stanno progredendo in maniera assolutamente inarrestabile.
Questa settimana c'è stata la riunione della Fed, tassi tagliati di un quarto di punto come da attese.
Ci sono stati due dissenzienti su dodici votanti al Federal Open Market Committee.
Uno è il solito dottor stranamore Stephen Myran, mi manda Trump, soprannominiamolo così, che voleva il suo classico mezzopunto di taglio dei tassi e l'altro è stato il presidente di una delle Fed regionali, la Fed di Kansas City, Schmid, che voleva i tassi invariati.
Ma quello che più conta è che durante la conferenza stampa Powell ha gettato secchiate di ghiaccio sulle aspettative del mercato che infatti ha reagito male con forti rialzi dei rendimenti soprattutto sul Treasury a due anni che è quello più sensibile alle aspettative di variazioni dei tassi di interesse perché Jerome Powell ha detto che la riduzione di un altro quarto di punto nell'ultimo meeting della Fed dell'anno che sarà il prossimo 10 dicembre è tutto fuorché un fatto scontato.
perché anche a causa dello shutdown del governo federale che impedisce di avere dati, di fatto come ha detto lo stesso Powell è come guidare nella nebbia, una nebbia sempre più fitta, quindi abbiamo Powell che si trasforma in Lucio Battisti e praticamente si mette a cantare guidare a fari spenti nella nebbia per vederse poi così difficile morire.
Morire non lo so, però sicuramente farsi molto male se qualcosa dovesse andare storto.
Tra l'altro anche uno dei candidati a succedere a Powell come chair della Federal Reserve, cioè Waller, diventato improvvisamente cauto per quanto riguarda le prospettive di ribasso dei tassi.
Questo potrebbe costargli la nomina.
Nel frattempo vi segnalo che l'altra candidata della cinquina che Scott Bessent pare segnerà a Trump nell'ultimo mese dell'anno per la scelta, cioè Michelle Bowman, che è la responsabile della supervisione della Fed, ha annunciato un taglio del 30% degli organici della unità che a lei fa capo, cioè supervisione e regolazione.
S&R da 500 a 350 entro la fine del prossimo anno.
Questo probabilmente farà molto piacere a Trump che vuole, e anche a Bessent che vogliono, un forte ridimensionamento degli organici della Fed.
soprattutto esattamente nell'ambito che è il dominio di Michelle Bowman, che è stata designata da Trump alla Fed, quindi supervisione e regolazione, quindi vedremo se questa mossa di Bowman, che comunque era assicurato dicendo che intende gestire la riduzione degli organici della sua area, soprattutto attraverso l'attrition, l'attrition cos'è?
blocco del turnover sostanzialmente, quando qualcuno esce si dimette e non viene sostituito, o il rapporto di sostituzione è nettamente più basso come rapporto tra numero di entranti e numero di dimessi, poi ci saranno dei piani di dimissioni incentivati, insomma il licenziamento to cure viene considerato l'extrema ratio e vedremo come andrà a finire.
Questa settimana si è sviluppato per pubblicazione simultanea su alcuni dei più grandi organi di informazione economico-finanziaria anglosassone che io seguo, quindi Wall Street Journal e Financial Times, un tema che è destinato a condizionare anche i prossimi anni e cioè cosa sta succedendo agli organici delle aziende soprattutto statunitensi.
In settimana Amazon avviato un round di licenziamenti nella divisione corporate cioè sostanzialmente i colletti bianchi.
In precedenza Reuters in esclusiva aveva annunciato che da loro informazioni questo round di licenziamento complessivo dovrebbe raggiungere i 30.000 dipendenti su un totale però di oltre un milione e mezzo.
La motivazione ufficiale di questo round di riduzione di organico da parte di Amazon è lo snellimento di organici che sono ancora gonfi dal periodo pandemico oltre che per ridurre i costi operativi.
Dal 2022 Amazon ha licenziato 22.000 dipendenti.
Il CEO di Amazon Andy Jassy ha ribadito che l'obiettivo è quello di appiattire la struttura eliminando strati di coordinamento, il famoso middle management per quanto riguarda l'area dei colletti bianchi.
Poi naturalmente visto quanto sta investendo Amazon in intelligenza artificiale si punta a usare l'intelligenza artificiale e gli agenti di intelligenza artificiale che sono i veri protagonisti di questa fase, quelli che si chiamano comunemente chatbot, che sono praticamente gli agenti dell'AI, a ridurre i costi del personale.
Non può essere altrimenti, visti gli ingenti investimenti di Amazon in questo ambito.
come ha detto Andy Jassy, il CEO, meno persone per fare alcuni dei lavori svolti oggi e più persone che faranno altri lavori.
Questa è l'indicazione strategica, anche se Jassy ha aggiunto che è difficile prevedere quanto sarà l'impatto netto di questa trasformazione, ma l'unica certezza è che il dato finale sarà un taglio netto della forza lavoro, sia corporate che generale, perché A livello di logistica, dove risiede la maggior parte dei dipendenti di Amazon, cioè della movimentazione dei magazzini, noi sappiamo che Amazon è leader nella diffusione della robotizzazione per ridurre i tempi e i costi di consegna.
Questo mese il New York Times ha riportato che Amazon ritiene essere avviata a sostituire più di mezzo milione quindi un terzo della popolazione aziendale con robot.
Una circostanza che produrrebbe risparmi medi di circa 30 centesimi su ogni articolo che amazon seleziona imballa e consegna.
Un report di ricerca di Morgan Stanley ha affermato che la robotizzazione entro il 2027 potrà fare risparmiare ad Amazon tra 2 e 4 miliardi di dollari.
Ma la tendenza all'abbattimento degli organici si sta rapidamente generalizzando negli Stati Uniti nelle imprese di maggiori dimensioni.
Il Wall Street Journal ha riportato che c'è un vero e proprio cambio di paradigma culturale.
perché si ritiene che l'intelligenza artificiale verrà utilizzata per colmare parte del divario e per automatizzare i processi, quindi le aziende stanno diventando molto riluttanti a fare qualsiasi mossa in un'economia che innanzitutto è molto incerta ma secondariamente ha in corso una trasformazione con l'avvento dell'intelligenza artificiale.
La scommessa è quella di fare crescere il fatturato senza aumentare gli organici ed eventualmente ridurli grazie come detto agli agenti di intelligenza artificiale e si sta lentamente ma inesorabilmente affermando una cultura aziendale secondo cui ogni ruolo da ricoprire sia a seguito di uscita volontaria sia di programmazione di sviluppo dell'attività di aree aziendali non deve essere visto come da colmare in via prioritaria attraverso assunzioni dall'esterno.
Questa è una vera mutazione genetica questo cambio di paradigma io credo che prima o poi arriverà, più prima che poi, arriverà fatalmente a falciare prima il middle management e poi gli executive.
Tra i nomi delle aziende ce ne sono veramente tanti JP Morgan Chase, Walmart quindi anche a livello di logistica, Goldman Sachs, il colosso della difesa RTX, quello che un tempo si chiamava Raytheon, la stessa Airbnb, Klarna quella del buy now pay later, sostiene in maniera molto esplicita che l'utilizzo dell'intelligenza artificiale le ha consentito di tagliare gli organici di circa il 40%.
IBM, il cui CEO ha dichiarato al Wall Street Journal a inizio di quest'anno, che i chatbot, quindi gli agenti di intelligenza artificiale, hanno sostituito 200 dipendenti delle risorse umane consentendo di assumere più persone nelle vendite e nella programmazione.
Ancora IBM ritiene che entro il 2028 il 30 per cento dei ruoli non a contatto con la clientela sarà tagliato.
queste condotte sono in relazione diretta con i calcoli sul ritorno degli investimenti in intelligenza artificiale, perché è ovvio se tu spendi per investire in intelligenza artificiale devi ipotizzare un ROI, un ritorno sull'investimento in intelligenza artificiale.
Poi a posteriori diciamo dopo che il fatto è accaduto arriva alla razionalizzazione perché come sapete ve lo ripeto da sempre l'uomo è un animale razionalizzante non razionale.
Allora si comincia a dire magari con l'ausilio di qualche esperto di risorse umane qualche psicologo eccetera eccetera che le strutture burocraticamente, gerarchicamente appiattite sono un bene per il personale rimasto, il personale superstite, perché aumenta la varietà dei compiti di questo personale, quindi amplia la visione sistemica d'impresa, riduce l'alienazione, queste antiche reminiscenze dei miei studi di organizzazione.
poi naturalmente bisognerebbe essere consapevoli che non avere visibilità sul proprio sviluppo professionale non è esattamente una potente leva motivazionale.
Poi spingendosi oltre potremmo arrivare a chiederci se resteranno solo i capitalisti intesi come possessori del capitale in aziende che saranno talmente piatte o spianate da essere sostanzialmente prive di soggetti direttivi anche a livello executive.
Però senza spingersi a queste considerazioni filosofiche, è stato pubblicato uno studio della banca americana Wells Fargo, secondo il quale l'intelligenza artificiale sta ampliando il divario di produttività tra le grandi e le piccole imprese, dando una spinta alle prime, a quelle grandi, perché le grandi ovviamente sono in grado di scalare efficacemente la tecnologia e quindi ridurre i costi legati al lavoro umano.
Questo studio di Wells Fargo scopre che dal lancio di chat gpt inteso come spartiacque temporale nel 2022 Le aziende a grande capitalizzazione stanno registrando costanti incrementi di produttività legati all'intelligenza artificiale, mentre le aziende a piccola capitalizzazione starebbero declinando in questa metrica di produttività.
Come viene calcolata questa metrica di produttività?
In termini di fatturato reale, quindi al netto dell'inflazione, per dipendente.
E se questa può sembrare una valutazione molto grezza, i numeri sono praticamente, dal lancio di chat GPT, l'indice S&P 500 delle aziende a maggiore capitalizzazione è aumentato del 74%, mentre l'indice Russell 2000, che è quello delle small cap, dove small in America è un concetto molto relativo, è aumentato di solo il 39%.
Allora qui Bisogna naturalmente usare tutti i caveat del caso, perché non bisogna innamorarsi di modelli univariati che sono tanto rassicuranti quanto fallaci, bisogna evitare di scambiare per causalità quelle che sono le correlazioni.
Tuttavia secondo l'equity strategist di Welfargo che ha realizzato la nota di ricerca, mentre la produttività misurata appunto in termini di ricavi reali per dipendente nell'indice, nelle aziende dell'indice S&P 500 è cresciuta post lancio di chat GPT del 5,5% per il Russell 2000, per le aziende del Russell 2000 è calata del 12,3% e ci sono altri esempi di tendenze divergenti tra grandi e piccole imprese che riguardano i mercati dei consumatori, dei prodotti industriali e anche della finanza.
La diffusione dell'uso dell'intelligenza artificiale fisiologicamente si estenderà dalle aziende di maggiori dimensioni verso le piccole, senza arrivare a divinare il futuro, mi pare evidente che questa rivoluzione tecnologica sarà talmente pervasiva e a tale elevato impatto che potrà avere delle ricadute di imponente impatto sociale oltre che economico.
Io non sto dicendo appunto che l'intelligenza artificiale sterminerà il lavoro, Questa interpretazione del mio pensiero e dei miei scritti le lascio ai gruppi di Reddit perché ho visto questa settimana che è uscito un dibattito su questo mio articolo dove praticamente a parte poche lodevoli eccezioni il grosso o non ha letto l'articolo oppure non ha compreso quello che ho scritto.
non è un problema poi resta sempre massima la sicumera di questi gruppi dove c'è sempre il bulletto di turno che ci spiega quello che gli ha detto suo cugino però insomma ognuno spreca il tempo come preferisce io lo spreco scrivendo testi che in alcuni casi non vengono compresi però considerate questa mia attività come una forma di tracciamento dell'avanzamento dell'analfabetismo disfunzionale che sta avvolgendo questo povero paese.
Un'altra obiezione che mi è stata fatta, non è stata fatta a me, è stata fatta una considerazione di carattere generale circa questa diffusione pervasiva degli agenti di intelligenza artificiale, e ecco ora torna di moda il concetto dello UBI, dello Universal Basic Income, del reddito universale di base.
Allora io in questo terreno minato qui e ora non intendo entrare, lo farò in futuro quando avremo altri dati, però vorrei umilmente far notare una cosa.
Il reddito universale di base viene eventualmente generato per volontà degli stati nazionali.
Quindi se ci sono stati nazionali che non hanno la volontà politica ritengono che agendo loro da soli, tassando quindi le imprese che con l'avvento dell'intelligenza artificiale crescono, uno dice non lo faccio perché perché se lo faccio solo io le mie aziende perdono competitività e vengono spazzate via.
Questo è il motivo per il quale anche andando avanti su questa strada massiva e ad alto impatto della diffusione degli agenti di intelligenza artificiale, se dovessero arrivare a falcidiare gli organici, cioè se dovesse finalmente, finalmente nel senso di alla fine, prodursi quella disoccupazione tecnologica che i profeti di sventura stanno annunciando praticamente da quando le auto hanno sostituito le carrozze a cavalli, ecco se arrivasse una cosa di questo tipo, visto che il fisco è pertinenza degli stati nazionali, qui stiamo parlando di teoria dei giochi, se non si muovono tutti contemporaneamente non si va da nessuna parte.
Ecco perché al netto di ogni altra considerazione la mia prognosi per l'introduzione del reddito universale di base resta negativa alla luce di considerazioni molto banali di teoria dei giochi.
Quindi poi tutti quelli che proiettano nel cortile di casa ma maledetta meloni che non mette il reddito di base soprattutto in un paese come questo il paese delle piccole medie micro imprese vogliamo parlare della diffusione dell'intelligenza artificiale può darsi però probabilmente sarà più lenta che altrove, non lo so.
Già ho numerosi antipatizzanti che anche qui non riescono a capire cosa intendo quando dico che esiste una parte di piccole micro imprese che sono terzisti di aziende più grandi, non necessariamente evolute dal punto di vista tecnologico, potrebbero serenamente sparire dalla circolazione, a parte le piccole medie micro imprese del commercio, che praticamente si sono trasformate in forme di welfare, la bottega è diventata una forma di welfare.
E' inutile che vi incazziate con me, io vi sto semplicemente descrivendo la realtà.
Comunque non divaghiamo oltre, io ho semplicemente segnalato questo punto.
Non sto dicendo che moriremo tutti, non ancora, non sto dicendo che ci saranno disoccupazioni di massa di natura pestilenziale, non ancora, lo dico a beneficio dei ragazzotti che sui forum di Reddit non capiscono una cippa però digitano furiosamente perché evidentemente la loro produttività si estrinseca solo in questi termini e cambiamo argomento.
Cambiamo argomento e parliamo dell'Unione Europea.
Prima vi ho detto che secondo me esiste la possibilità che Stati Uniti e Cina si mettano d'accordo per spartirsi il mondo in aree di influenza e quindi la preda più ambita sia ovviamente l'Europa, non l'Unione Europea, lo dico per tutti i brexiter italiani che dicono morirà, invece il Regno Unito sta benissimo e saluta a casa.
Allora c'è questo discorso cinese di questa stretta alle esportazioni che praticamente partiva per fare braccio di ferro con gli Stati Uniti e ha finito con l'arrivare in piena faccia e sui denti dell'Unione Europea.
Questa stretta colpisce con violenza soprattutto i paesi europei e questo ha costretto la Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen ad annunciare in fretta e furia l'apertura della pubblica consultazione di un piano che si chiamerà ResourceU, perché la Commissione come sappiamo è molto fantaseosa quando si tratta di nomi di programmi relativi a cronimi e il Resource U prenderà ispirazione dal Repower U, che tra l'altro è un morticino a sua volta, e ha l'obiettivo di garantire l'accesso a fonti alternative di materie prime critiche.
Nel breve, medio e lungo termine, ad esempio attraverso partenariati con paesi come Australia, Canada, Kazakistan, Uzbekistan, Cile, Groenlandia, la stessa Ucraina, e questo piano il Resource EU dovrebbe avere tre pilastri, qui siamo sempre nell'ambito delle grandi bozze generali, aumentare la produzione e la capacità di trasformazione domestica, generare resilienza delle catene di approvvigionamento e creare un centro congiunto di acquisto e stoccaggio strategico.
C'era dire però che l'Unione Europea si è già data qualcosa del genere.
A maggio dello scorso anno è entrato in vigore il Critical Raw Materials Act stabilisce per l'unione degli obiettivi molto ambiziosi sul traguardo del 2030.
Ad esempio entro il 2030 il 10 per cento del fabbisogno annuale di materie prime critiche deve provenire da estrazione domestica dell'Unione Europea.
faccio notare che a oggi sul suolo dell'Unione Europea non esistono ad esempio miniere attive di terre rare e il 2030 è dopodomani.
Poi il CRMA prevede il 40 per cento del fa bisogno di materie prime critiche deve essere processato nell'Unione Europea, il 25 per cento deve provenire da riciclo.
Il che, voglio dire, soprattutto parlando di sostanze, di materie, che entrano anche nell'industria green.
Però per ottenere queste materie c'è un impatto ambientale devastante.
Non è un caso che la Cina, oltre a trovarsi i giacimenti, se ne freghi delle limitazioni ambientali di estrazione.
non bisogna pensare che tutto ciò che entra nel green sia pulito, anzi in realtà spesso è vero il contrario.
Poi bisogna, mettiamo un bel numerino, limitare la dipendenza da un singolo paese terzo a meno del 65 per cento.
Visto che l'Unione Europea importa dalla Cina minerali critici ben oltre il 90 per cento, la Germania per il 98, la Germania sta messa male, però anche qui mi vuole ripetermi però le diverse preferenze nazionali torneranno a danneggiare la capacità europea di creare qualcosa di efficace.
Nei rapporti con la Cina i francesi con Emmanuel Macron che ormai è diventato un incrocio tra un'ombra e un attore che è prossimo al sipario, invocano l'uso contro la Cina dello strumento anticoercizione, i tedeschi insistono a credere di poter salvare la loro industria dell'auto in Cina dove in realtà è avviata all'estinzione, quindi tutto questo determina l'impossibilità di raggiungere la maggioranza qualificata per approvare l'uso dello strumento anticoercizione.
Se poi mi chiedete, per me lo strumento anticoercizione è difficile che venga attivato, perché comunque i motivi sono quelli che vi ho detto.
Poi ci sono paesi come l'Ungheria, dove i cinesi hanno investito molto ad esempio nelle batterie, è ovvio che metteranno il veto.
Questo per dire che, faccio un piccolo inciso, cioè il dibattito, non di oggi, tra aboliamo l'unanimità, teniamo la maggioranza qualificata, le geometrie variabili eccetera, può essere.
Provate a introdurre le geometrie variabili su un discorso di questo tipo.
Rischia di mandare in frantumi l'Unione, rischia di aumentare il divide e timpera di americani e cinesi, rischia di frantumare le filiere intraeuropee, Allora, chiuso l'inciso.
Premesso che per realizzare qualcosa che assomiglia ad una vera autonomia strategica servirà un decennio, ma come direbbero i più svegli tra voi, se mai si inizia mai si arriva.
Nel frattempo alcuni dei minerali oggi critici potrebbero avere cessato di esserlo, costringendo Bruxelles ad aggiornare burocraticamente la lista.
Voi sapete che quando dei burocrati, quando un'organizzazione burocratizzata aggiorna la lista di qualcosa, per definizione lo fa con un enorme ritardo.
Ma nell'immediato c'è un problema ben più grave, perché in base alle regole cinesi delle licenze all'esportazione di minerali critici, le aziende straniere che chiedono di poter acquisire questi minerali critici, i magneti, altri manufatti devono presentare dei dati estremamente dettagliati e soprattutto riservati per ottenere licenze di importazione di sei mesi.
In pratica le aziende che chiedono una licenza di importazione di sei mesi devono fare una full disclosure che mette i cinesi in condizione di realizzare una forma molto pervasiva di spionaggio industriale senza neppure darsi l'incomodo di cercare furtivamente le informazioni.
I moduli di richiesta prevedono l'uso di foto dei prodotti finiti dove viene mostrata la disposizione dei minerali critici, prevedono di inviare i diagrammi di produzione e i dettagli sui clienti.
In alcuni casi la domanda, il modulo di domanda richiede dei dati sulla produzione annuale degli ultimi tre anni e i dati previsionali dei prossimi tre.
queste informazioni possono tranquillamente essere usate dai cinesi per identificare le vulnerabilità strategiche di una filiera industriale, ad esempio di quella tedesca, perché queste informazioni mettono a nudo quali sono le aziende che hanno un solo fornitore cinese o che hanno un basso livello di scorte.
Cinesi quindi, usando la leva della debolezza tedesca, potrebbero disarticolare intere filiere europee dove i tedeschi sono capofila.
Soprattutto potrebbero mandare a monte i programmi tedeschi di riarmo, di conseguenza i programmi dell'intera Europa.
Né c'è la possibilità di fare scorte, di rimpinzarsi di scorte, il famoso just in case, le autorità cinesi hanno già detto che ogni ordine eccedente il fabbisogno storico verrà presunto come destinato a usi militari o a contrabando negli Stati Uniti e poi sono riusciti anche a trollare il mondo dicendo che la Cina vuole proteggere la pace nel mondo.
Siccome i minerali critici entrano in maniera decisiva nel militare entrano in maniera furtiva attraverso il cosiddetto dual use ecco che la Cina vuole proteggere la pace nel mondo e quindi il regime cinese diventa praticamente il più grande competitor di Donald Trump al premio Nobel per la pace del prossimo anno.
Il governo tedesco che praticamente si scopre ogni mattina travolto da queste situazioni sta cercando di correre ai ripari e chiedere alle proprie aziende loro volta di compilare questionari sulle richieste cinesi.
Ma pare che le aziende tedesche non rispondano al proprio governo o per scetticismo sulla capacità del loro governo di proteggerle dalla Cina o perché temono che rispondendo possano essere messe in circolazione delle informazioni critiche a tutto vantaggio della concorrenza domestica.
So che è tutto molto grottesco ma questo è.
però il governo tedesco non ritiene di imporre l'obbligo di comunicare questi dati perché le aziende tedesche oramai passano il tempo a lamentarsi della burocrazia, questa lamentela della burocrazia vi segnalo questo concetto perché è fondamentale per capire meglio la crisi tedesca, e non solo, si lamentano della burocrazia i sistemi economici quando la domanda per i propri prodotti si prosciuga.
Il problema tedesco è il problema europeo.
La Cina esercita pressione sul paese strategicamente più vulnerabile, la Germania, sapendo che la Germania è priva di leverage perché non ha alternative.
In questo modo estende il leverage all'intera regione UE, ma anche a tutta l'Europa.
La situazione tedesca è talmente critica oltre che umiliante che questa settimana il ministro degli esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto rinviare il viaggio previsto a Pechino per sollevare il tema dell'export di minerali critici.
Perché?
Perché i suoi interlocutori cinesi hanno cancellato i meeting e quindi l'agenda del ministro degli esteri tedesco in Cina si era svuotata.
cosa drammatica se ci pensate.
Però il dramma delle filiere europee e della loro dipendenza non è limitato all'ambito dei minerali critici.
Poi pensate alla vicenda Nexperia.
Nexperia è un'azienda di semiconduttori con sede in Olanda che però è controllata dalla cinese Wingtech Technology.
Il governo olandese, su pressione furibonda americana, visto che Washington aveva avvertito Laia che Nexperia sarebbe rimasta nella lista nera, se l'amministratore delegato di Nexperia che è un cittadino cinese fosse rimasto in carica, lo scorso 30 settembre il governo olandese ha preso il controllo di Nexperia e il 7 ottobre ha rimosso il CEO.
La Cina Il 4 di ottobre ha bloccato le esportazioni dei chip prodotti da Nexperia.
Nexperia in Cina realizza il packaging dei propri chip.
Quindi si blocca tutto.
Il 10 ottobre i produttori automobilistici europei hanno ricevuto comunicazione che Nexperia non può più garantire le forniture.
Leggiamo ormai quotidianamente che le scorte di questi chip che sono molto basic però sono essenziali perché sono transistor, componenti per unità di controllo del motore, airbag, sistemi di assistenza alla guida, gestione delle batterie nei veicoli elettrici.
Le scorte stanno finendo.
Cresce il rischio di blocchi produttivi nei prossimi giorni.
stanno già fermando le linee di produzione, ad esempio Honda in Messico.
L'associazione automobilistica tedesca VDA ha avvertito del rischio di forti restrizioni produttive che arriverebbero al blocco delle linee di montaggio.
Infatti Volkswagen e Bosch hanno confermato di essere all'opera per ridurre l'impatto, ma anche Stellantis ha detto la stessa cosa.
Anche se i produttori possono rivolgersi a fornitori alternativi, cosa che sta accadendo ad esempio i francesi di Valeo che pare riescano a subentrare alla fornitura dei chip di Nexperia, l'omologazione di nuovi fornitori per componenti specifici solitamente richiede alcuni mesi.
Sarà sicuramente accorciata perché questi sono tempi che l'industria non ha.
Quindi la crisi Nexperia anche su chips molto basic conferma la fragilità delle filiere europee che sono strette tra le tensioni statunitensi e cinesi e la dipendenza da fornitori dominanti che si trovano in posizioni geopolitiche critiche.
Il caso Nexperia sintetizza quello che può accadere quando gli europei forzano una mano di carte che semplicemente non hanno, altro che strumento anti-coercizione.
Ecco perché per usare uno slogan, per semplificare con uno slogan, in un mondo a blocchi l'Europa rischia di andare a pezzi.
E visto che il fil rouge di questa puntata lo sviluppo della tecnologia, il dualismo che rischia di diventare duopolio di dominio geoeconomico sino americano e di conseguenza di stritolare l'Europa presa nel mezzo, restiamo ancora in Germania per dare fluidità alla narrazione, parliamo della non crescita tedesca del terzo trimestre pari a zero, il che porta la crescita tendenziale corretta per i giorni lavorati allo 0,3% che è la più debole del G7, l'Italia, 0,4% tendenziale, 0% nel terzo trimestre, magari tra un po' parliamo anche dell'Italia, che con il PNRR in dispiegamento riesce a crescere su base tendenziale annua dello 0,4% altrimenti di quanto si contrarrebbe l'Italia.
Comunque, restiamo sulla Germania.
Prosegue la stagnazione della Germania, e io di questo vi ho allertato da un paio d'anni, cioè da quando i modelli econometrici insistevano a vaticinare per la Germania corpose rimbalzi del PIL il prossimo anno, c'è sempre il prossimo anno, quest'anno va così ma il prossimo e il prossimo non arriva, non arriva perché il modello di sviluppo tedesco è rotto, la tenaglia cinese americana stritola la manifattura tedesca e c'è ancora molto da perdere perché la manifattura tedesca genera ancora un quinto del valore aggiunto lordo.
Il numero dei disoccupati tedeschi ha toccato i 3 milioni, massimo da 14 anni.
La produzione industriale continua ad affondare, è stato particolarmente orrido il dato di agosto che ha trovato un eco in un altrettanto orrido dato italiano.
Attenzione, agosto è un mese peculiare un mese dove comunque la destagionalizzazione statistica che è più un'arte che una scienza può fare cilecca, è verosimile che quest'anno ci siano stati dei fermi protratti nell'automotive in agosto sia per il retooling delle linee di produzione sia per gestire il downsizing del settore, quindi questo può avere esacerbato la contrazione della produzione industriale del settore automotive.
Questo è bene tenerlo a mente, perché la destagionalizzazione non ci mette al riparo da sorprese, ovviamente.
Però gli imprenditori tedeschi attendono con un certo crescente nervosismo che le promesse elettorali di Friedrich Merz, che sono state messe nero su bianco nel contratto di governo con i socialdemocratici, vengono mantenute.
Sino a questo momento L'esecutivo tedesco ha creato un fondo da 500 miliardi da destinare al riarmo e alle infrastrutture però, e anche questo era abbastanza fatale che accadesse, ci sono crescenti evidenze che la spesa per investimenti sta defluendo verso i capitoli di spesa corrente.
Questo è molto umano.
Però le priorità del sistema produttivo tedesco sono banalmente note.
Riduzione dei costi dell'energia, una cosa che nel breve termine può essere fatta solo con sussidi.
Poi come vi dicevo in Germania sono tutti ossessionati col concetto di ridurre la burocrazia che, come ho detto, è la frase che un sistema paese inizia a pronunciare ossessivamente quando la crescita scompare.
La crescita scarseggia, la papera non galleggia, è colpa della burocrazia.
Poi si scopre che i costi del lavoro sono insostenibili.
Sono tutte cose che noi italiani abbiamo già vissuto e stiamo continuando a vivere per certi aspetti e continueremo a vivere in futuro vicino.
Questa settimana la commissione indipendente tedesca che fissa il salario minimo ha disposto per il prossimo biennio un aumento di poco meno del 15% per i 6,6 milioni di destinatari del provvedimento.
Io credo che esista il rischio non trascurabile che le imprese tedesche che invocano oramai a gran voce aiuti per ridurre non solo il costo dell'energia ma anche il costo del lavoro, perché ridurre il costo dell'energia, ridurre la burocrazia, ridurre il costo del lavoro sono i tipici topos, anzi topoi plurale, dei tempi di bacche magre.
Quindi io mi aspetto che di questo passo di declino le aziende tedesche comincino a contestare l'esistenza stessa del salario minimo e a chiedere deroghe per settori e territori.
Magari dopo aver messo in chiaro che questi tassi di crescita del salario minimo e questa copertura dei salari mediani da parte del salario minimo finiranno a schiantarsi contro la massa salariale di chi guadagna più del minimo e a mandare in stallo la contrattazione collettiva.
Questo è un altro inequivocabile segno di bassa marea non congiunturale.
Poiché sappiamo che quello che accade in Germania non resta in Germania soprattutto in negativo, ovviamente è necessario fare una riflessione su scala europea.
di che tipo?
Ad esempio il fatto che negli Stati Uniti è in corso, questo lo sapete anche se vivete sotto una pietra, un boom senza precedenti degli investimenti in tecnologia e segnatamente in intelligenza artificiale.
Potrà finire in lacrime per investitori e risparmiatori se o meglio quando scoppierà la bolla degli eccessi, però Com'è già accaduto per la bolla di un quarto di secolo addietro che è passata alla storia come la bolla delle dot com, quello che è alla base di questa bolla, cioè la tecnologia, è destinata a restare.
E' abbastanza evidente agli occhi di tutti che l'Europa è dominata dalla supremazia tecnologica americana.
di rincalzo può essere dominata dalla supremazia tecnologica cinese.
Questa settimana è uscito un, a mio giudizio, ottimo commento di Martin Sandbu sul Financial Times che fa questa comparazione biblica con i quattro cavalieri dell'apocalisse descritti nel libro di Giovanni, ci sono anche i quattro cavalieri della apocalisse digitale tecnologica della techpocalisse europea.
Nel libro di Giovanni i quattro cavalieri dell'apocalisse erano conquista, guerra, carestia e morte e nella similitudine fatta da Martin Sandbu questi quattro cavalieri diventano sorveglianza digitale, sabotaggio, Estrazione di rendita è soft power in una versione che possiamo definire maligna.
La sorveglianza come conquista è la raccolta pervasiva di dati personali attraverso dispositivi connessi.
Questa messa di dati è messa a disposizione delle aziende ma soprattutto degli attori statali dietro le aziende.
soprattutto in questo tempo di capitalismo di stato, con tutto ciò che ne consegue.
Poi il sabotaggio inteso come guerra, l'infiltrazione dall'esterno in tutto ciò che è connesso a internet e il suo dirottamento, che anche in questo caso può essere causato da attori maligni non statali, ma anche da statali.
quindi attacchi a infrastrutture fisiche, digitali, reti elettriche, sistemi di trasporto eccetera.
La carestia intesa come estrazione di rendita perché i servizi digitali che sono caratterizzati da imponenti effetti di rete tendono a creare dei monopoli dove esistono monopoli a pagare sono i consumatori rispetto ai produttori ma su scala sovranazionale a pagare sono consumatori, imprese e governi.
È importante ricordare che negli ultimi anni quello che era un ampio surplus delle partite correnti bilaterali dell'Unione Europea verso gli Stati Uniti si è trasformato in un lieve deficit.
Mentre il saldo merci che è quello alla base dei dazi di Trump è rimasto più o meno intatto, dove si è creata un forte sbilancio, un forte deficit è nel saldo dei servizi, tipicamente nei servizi digitali ma anche nel conto del reddito, nell'income.
Il conto del reddito a sbilancio sfavorevole per l'Unione Europea deriva dai forti afflussi di risparmio europeo verso i mercati finanziari statunitensi.
mentre come ho detto il deficit dei servizi è soprattutto un deficit di servizi digitali, cioè una vera e propria tassa sull'Europa che è incassata dalle big tech e in seconda battuta dagli Stati Uniti.
Poi da ultimo la morte di, come ultimo cavaliere dell'apocalisse, viene messa in parallelo al soft power, la morte culturale e democratica, cioè i servizi digitali intesi come veicolo di influenza, di preferenze politiche e di esiti elettorali, quindi come manipolazione e dirottamento dell'agenda democratica, ad esempio il ruolo di TikTok nelle presidenziali in Romania oppure Elon Musk che si mette in testa di causare un regime change in Germania e Regno Unito.
poi naturalmente gli è successo altro e le sue preoccupazioni si sono spostate però il concetto di base resta.
Allora dopo questa secondo me eccellente similitudine biblica per suggestioni sapendo che l'Europa è del tutto disarmata digitalmente rispetto agli Stati Uniti di cui è vassalla e tributaria buona pace di qualche sempliciotto o sempliciotta che vorrebbe colpire gli Stati Uniti nei servizi digitali dove fa male, sì dove fa male agli europei però.
Poi sapendo che con lo sviluppo dell'intelligenza artificiale questa tendenza non farà altro che esacerbarsi, sapendo che il movimento a tenaglia di Cina e Stati Uniti sull'Europa non potrà che aumentare questa stretta, Allora sapendo tutto ciò il candidato trovi cerchi e trovi motivi di ottimismo dal tentativo tedesco di ricostruire un modello di sviluppo considerando tempi e barriere all'ingresso delle nuove tecnologie.
La dipendenza tecnologica è dipendenza geopolitica Questa è la sentenza e la prognosi non esattamente fausta per il vecchio continente che soprattutto continente vecchio, ed è la situazione con cui noi ci troviamo a dover trattare, con cui noi europei ci troviamo a dover trattare.
Se poi vi dicessi che io non sono ottimista non direi nulla di originale anche perché io tendo a non essere ottimista ma magari sono semplicemente realista.
Allora è giunto il momento di girare la prua verso le acque territoriali di Cialtronia.
Questa settimana ci sono state alcune increspature nelle acque territoriali di Cialtronia causate dalla bocciatura da parte della Corte dei Conti della delibera del CIPES, quello che una volta si chiamava unitato interministeriale di programmazione economica.
Adesso le due S non me lo ricordo, quindi non scrivetemi perché potrei tranquillamente andare a cercarlo su internet.
La Corte dei Conti ha negato il visto di conformità alla delibera del Cipes apriti cielo reazioni isteriche di Salvini e anche della medesima Meloni, iniziali Meloni ha scordato per un momento di essere l'adulta nella stanza del Consiglio dei Ministri, poi la notte ha portato Consiglio si sono immediatamente raffreddati dicendo beh prima aspettiamo la pubblicazione delle motivazioni della Corte dei Conti che devono arrivare entro 30 giorni e poi vedremo come procedere.
Allora ci sono alcune considerazioni di base da fare.
Giravoce, non è che Giravoce, è risaputo che le maggiori criticità di quest'opera siano il fatto che è stata praticamente fatta risorgere dall'oltre tomba con questa improbabile attività di reviviscenza, come si dice in amministrativese, si è preso un progetto e lo si è fatto risorgere, alzati l'azzaroponte e cammina, anzi non camminare perché se cammini è un problema di chi ci sta sopra.
Però qui c'è un problema, c'è un elefante nella stanza o meglio c'è un elefante sul ponte, cioè il fatto che probabilmente serve, serviva un aggiornamento della messa a gara anche dal punto di vista della filosofia di fondo, delle tecniche costruttive eccetera.
Si dice il preventivo è aumentato di oltre il 50 per cento ergo questa è la soglia che dovrebbe determinare secondo le norme europee la rimessa a gara.
A questa obiezione risponde l'amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci boiardo di stato di lunghissimo corso incastonato nell'Ambra da cui è stato estratto assieme al ponte che dice non è vero perché questo incremento del 50 per cento non è imputabile a varianti che praticamente non ci sono infatti è proprio come dire è un trilobite tolto dall'Ambra ma l'aumento del prezzo dei materiali per cui non si viola la normativa europea per cui non sarebbe necessaria la rimessa a gara l'altra obiezione manca la valutazione di impatto ambientale non sono un esperto mi astengo ma a monte di tutto cioè ovviamente come si fa per le grandi infrastrutture a pedaggio la valutazione di quanto rende quanto costa sul sito benemeritosito.it lavoce.info è stato ripubblicato un articolo che peraltro ha un mese di vita, di Domenico Marino e Leonzi Orizzo, che praticamente segnala il problema di quanto, su che livello bisogna dimensionare il pedaggio del ponte Quindi se ipotizziamo quello che è stato detto da Salvini e dallo stesso Ciucci, 10 euro a tratta per le auto, 20 euro a tratta per i mezzi pesanti, ipotizzando 2 milioni di auto e un milione di camion, cioè praticamente i numeri del 2022 alzati per proiettare la crescita del traffico, avremmo 40 milioni anni di ricavi ma la società stretto di Messina nel suo scenario, quindi non è uno scenario comunista o di qualche sabotatore, è uno scenario realizzato dalla concessionaria dell'Opera che stima costi di gestione e manutenzione annui correnti di 70 milioni più costi di manutenzione straordinari a spalmati su 30 anni pari a 44 milioni l'anno, quindi un totale di 113 milioni l'anno.
113 milioni di costi di gestione e manutenzione ordinari e straordinari a fronte di 40 milioni di introiti se a tratta le auto pagano 10 euro e i camion pagano 20.
Quindi con un complesso algoritmo la tariffa copre il 35 per cento dei costi del ponte e il resto e il resto paga la signora Fiscalità Generale.
In questo scenario statico, per evitare questa situazione, per andare a pareggio, bisognerebbe mettere il biglietto transito a 28 euro per le auto e a 56 euro per i camion, che sono tariffe simili a quanto costa oggi il traghettamento.
Poi naturalmente mettiamoci tutti i caveat del caso.
le stime di traffico su opere di questo tipo sono non un'arte, men che meno una scienza, ma un'autentica divinazione.
Consideriamo che l'offerta può creare la domanda, però contro questo scenario consideriamo che il traffico nello stretto è in calo da parecchio tempo, strutturale, però l'offerta può creare la domanda, insomma il rischio di mettere La pietra, anzi il ponte attorno al collo della Fiscalità Generale non è assolutamente basso e di questo bisogna tenere presente.
Comunque vedremo, aspetteremo le motivazioni della Corte dei Conti, aspetteremo la contromossa del governo Meloni e vedremo come andrà a finirlo.
A finire.
poi fatemi dire per quanto riguarda le dinamiche della politica io ne parlo da qualche tempo però credo che la situazione si sia talmente aggravata che sia effettivamente un'emergenza per questo paese esiste in questo paese un problema Ellie Schlein in quanto generatrice casuale di proposte assurde Questo è un problema che riguarda in prima battuta il Partito Democratico ma in seconda battuta l'opposizione e la qualità delle proposte della medesima e quindi da ultimo il Paese attraverso la possibilità di produrre un'alternanza democratica nelle urne.
Perché dico questo?
Perché oramai abbiamo superato ogni livello di guardia Ma oramai c'è solo l'imbarazzo della scelta, Schlein, che parla del salario minimo come una riforma a costo zero.
Una riforma a costo zero il salario minimo, cioè qui tra un po' servirà l'antidoping.
Le riforme a costo zero non esistono in natura.
Poi si può sempre cantare facciamo come la Germania, almeno finché in Germania dura questa situazione.
poi Schleim che va in televisione se le chiedi l'ora ti risponde meno di 9 euro l'ora in quel senso l'ora non è lavoro ma è sfruttamento cioè non è neanche chat gpt appena nata è un problema diverso abbiamo poi questa reiterazione ossessivo compulsiva Facciamo come la Spagna e il Portogallo è riuscita a comparire al Tg1 questa settimana dicendo la Spagna e il Portogallo hanno scollegato il prezzo del gas dalla bolletta!
No!
Perché il cosiddetto Tope, che non è un roditore, ma il tetto al prezzo del gas da scollegamento, è finito il maledetto 31 dicembre 2023!
segretaria Schlein, coraggio, è finito il 31 dicembre 2023, al netto delle peculiarità della rete iberica che è relativamente non interconnessa col resto d'Europa, al netto del fatto che una soluzione del genere è uno degli odiati sussidi ambientalmente dannosi evidentemente questo è un concetto che al PD non entra in testa!
Non entra in testa!
Come fa a farsi entrare in testa questo concetto?
Noi siamo praticamente disperati per quello che dice questa persona.
perché c'è un limite anche alle assurdità.
Voi sapete, perché ve lo dico da tempo, che i politici si disegnano il canovaccio dello spin e lo ripetono davanti alle telecamere, ai giornalisti, nelle interviste, nelle feste di partito, nelle scampagnate, ovunque per qualche tempo.
Poi lo spin cambia, i testi vengono riscritti, vengono attualizzati.
Ma quando lo spin è manifestamente falso lo spin riguarda situazioni che sono fattualmente non esistenti, non è vero che l'Italia ha le bollette più care d'Europa, non è vero che la Spagna e il Portogallo stanno ancora disaccoppiando il gas dalla bolletta elettrica, perché hanno finito 22 mesi fa, qui mi sembra Renzi e Calenda con il MES sanitario, sono andati avanti per trascinamento un anno dopo il 31 dicembre 2022.
il MES sanitario è in questa stanza con noi in questo momento, il tope iberico è in questa stanza con noi in questo momento, il tope al gas è un sussidio ambientalmente dannoso, lo è stato, un sussidio ambientalmente dannoso alle centrali elettriche a gas, come ha ricordato Carlo Stagnaro penso per la decimillesima volta durante questa situazione in Spagna e Portogallo le centrali a gas esplodevano tanto lavoravano.
Bisogna che qualcuno spieghi a Elly Schlein cos'è la realtà perché qui delle due luna all'interno del Partito Democratico non c'è qualcuno dalle opzioni di policy ai temi ambientali, ai temi tecnici, che è in grado di spiegare a Elish Line cosa è la realtà e allora è un dramma per il Partito Democratico oppure Elish Line ha chi le spiega correttamente però lei se ne frega e va avanti a spinnare le sue assurdità.
in un caso e nell'altro è un enorme problema, è un enorme problema per il Partito Democratico, ma chi se ne frega, è un enorme problema per l'opposizione, è un enorme problema per l'alternanza delle coalizioni di governo.
Poi visto che fare politica è usare la parola giungere anche al pervertimento semantico della parola.
Meloni continua a ribadire che quello delle banche alla legge di bilancio è un contributo, non è un contributo, perché un aumento dell'addizionale IRAP su banche e assicurazioni è un tributo, non è un contributo.
Per quanto riguarda invece la distribuzione delle riserve già indisponibili createsi un paio d'anni fa con quella manovra assolutamente goffa e demenziale, manovra di Ferragosto, spinta da Salvini, avvallata da Meloni, alla fine bocciata, dove le banche hanno costituito una riserva indisponibile, adesso si dice alle banche se voi mandate in distribuzione questa riserva il prossimo anno pagate solo il 27,5 per cento cioè l'IRES più l'addizionale IRES delle banche.
Se lo fate dall'anno dopo pagate il 33 se lo fate due anni dopo pagate 40 e attenzione qualunque riserva decidiate di distribuire dal 2028 in avanti sarà presuntivamente ritenuta come distribuzione di quella riserva, fino a concorrenza, quindi pagherà il 40.
Allora questo non è un nudge, questa non è una spinta gentile, perché qui ballano miliardi di maggiori o minori tributi a carico delle banche.
Quindi non è un contributo ringraziato le banche per la disponibilità e con simili idiozie che possono andare bene per una trasmissione di Bruno Vespa.
Le parole sono importanti anche senza arrivare al ceffone di Nanni Moretti.
Non è un contributo.
È un tributo associato a una coercizione.
ribadendo che mettersi a come dire spingere le banche e le assicurazioni a distribuire riserve perché bisogna incassare i tributi che a quelle riserve sono attaccati livello ottico non è per niente una bella visione, al netto del fatto che in questo momento i conti dell'Italia vanno bene, la crescita assai meno, perché se non ci fosse il PNRR noi saremmo in contrazione.
Poi bisognerebbe anche spiegare ai leghisti, anziché comportarsi come dei bulli da stadio e dire la prossima volta che le banche si lamentano per ogni lamentela è un miliardo, bisognerebbe spiegare leghisti e soprattutto a chi ancora li vota, perché io veramente fatico a connettere, a identificare l'elettore leghista qui e ora, perché quello storico lo conosco, ma quello attuale?
Cioè spieghiamo ai nostri Robin Hood leghisti con debito formativo è meglio non chiedere continui aumenti ritorsivi da bullismo, da esazione di qualcosa che sappiamo perfettamente che nome ha su banche e assicurazioni, perché alla fine sarebbero i clienti di banche e assicurazioni quelli più taglieggiati dalle commissioni.
perché paga male chi paga ultimo quindi il contribuente dei ure è la banca e l'assicurazione il contribuente de facto è il consumatore lo dico umilmente disperatamente a quelli che sono rimasti a votare lega sveglia un corso base di economia è vero che siete molto confusi però un corso base di economia in attesa che questo partito leninista si sciolga.
Non stiamo parlando di biodegradabilità perché sicuramente se dovesse sciogliersi la Lega Salvini Premier inquinerebbe le falde.
Però c'è un limite a tutto.
Questo limite viene però in realtà sfidato da altri geni.
Per esempio questa settimana Maurizio Lupi segretario o il presidente, adesso non ricordo, di noi moderati, cioè quel partito che arriva mal contato all'1% e che sistematicamente ogni sera ha almeno 30 secondi nel panino avariato del Tg1, Lupi ha avuto una levata d'ingegno assolutamente volpina, volpi e lupi, che gli varrà almeno 30 secondi extra al Tg1 delle venti.
Lupi che ha detto e va bene stornare dall'ISEE il valore della prima casa fino a 100.000 euro di valore catastale, però in grandi città come Roma e Milano anche una casa di edilizia convenzionata vale di più, quindi quindi lo storno dall'Isè nelle grandi città va portato almeno a 200.000 euro di rendita catastale, non di prezzi di mercato e siccome la rendita catastale è pressoché sempre ridicolmente inferiore ai prezzi di mercato, hai visto mai che con questa meravigliosa proposta di Maurizio Lupi il Volpino si riesca a mettere nell'Isee anche un attico, pardon, una soffitta all'arco della pace?
Quindi come vedete non sono solo i leghisti, questa è veramente una gara senza esclusione di colpi.
E da ultimo un paio di pillole.
Avete visto Javier Milei che ha salvato la ghirba alle elezioni di midterm in Argentina, ora inizia il difficile perché dovrà ricostituire le riserve valutarie e lasciare svalutare il peso che è fortemente sopravvalutato.
ha detto che vuole riformare il mercato del lavoro perché come noto in Argentina sono tutti sommersi e al nero quindi chi paga gli aggiustamenti sono i poveri disgraziati dell'economia formale cioè emersa.
Però resta il fatto che in Italia quando si parla di Argentina ci sono delle teste ma soprattutto delle testate dure perché dopo la vittoria di Millei al midterm siamo riusciti a leggere, praticamente a sentire, l'ha detto il TG, la sette, la cura di Milei ha fatto aumentare la povertà, è successo esattamente il contrario.
Quindi in Italia ci sono teste e testate dure.
Va bene, anzi non va bene però va bene nel senso che abbiamo finito vi ricordo che potete contribuire a questo podcast e al mio sito alla pagina phastidio.net slash donazioni se avete qualcosa da dire phastidio.net slash contatto leggo tutto e non rispondo a tutti per vostra fortuna noi ci risentiamo al fato piacendo sabato prossimo buona vita se potete.
