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Mario Seminerio: Benvenuti o bentornati a phastidio podcast la settimana phastidiosa il compendio delle notizie che hanno attirato la mia attenzione e che ho approfondito sia attraverso articoli sul mio sito phastidio.net che sui miei social potete ascoltare questo podcast sulle principali piattaforme e sulle app di aggregazione del feed rss vi invito se il podcast è di vostro gradimento a mettere un congruo numero di stelline e iscrivervi, cliccando sulla campanella o sul segno di spunta della piattaforma che utilizzate, per ricevere notifica immediata di nuove puntate e favorire la diffusione del podcast.
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Allora partiamo subito ovviamente con la trumpeide che questa settimana è abbastanza mista nel senso vicende interne agli Stati Uniti ma anche vicende internazionali, probabilmente questa settimana una pagina lievemente più breve della trumpeide ma penso egualmente densa.
Bisogna partire da un evento europeo, cioè il meeting dei cosiddetti volenterosi che è stato convocato e tenuto a Parigi dal presidente francese Emmanuel Macron nella giornata di giovedì 4 settembre.
Voi sapete che Macron è assolutamente vocato e bravissimo a organizzare solennemente questi vertici che secondo lui sono altrettante pagine di storia.
Naturalmente i più maliziosi potrebbero pensare che questo sia un gigantesco diversivo rispetto al caos primordiale che si sta accumulando in Francia, alle macerie che presto travolgeranno Macron medesimo e la fine di un'epoca, quella della Quinta Repubblica, avremmo modo di parlarne, a dire il vero ne sto già parlando da almeno un paio d'anni, però al termine di questo summit dei cosiddetti volenterosi o neghittosi, a seconda dei punti di vista, tenuto a Parigi Vorrei fare rimarcare la dichiarazione del Presidente del Consiglio dell'Unione Europea, il portoghese Antonio Costa, che ha dichiarato 26 differenti nazioni si sono dette d'accordo a partecipare con impegni concreti di stivali sul terreno, boots on the ground, imbarcazioni in mare e aerei in cielo.
Sarebbe stato sicuramente più problematico avere imbarcazioni in cielo e aerei in mare ma comunque va bene.
Costa ha detto noi in questo momento siamo pronti per il giorno dopo, il giorno dopo ovviamente è il giorno dopo il cessate il fuoco.
ma ovviamente, aggiunge sempre Antonio Costa, per arrivare al giorno dopo abbiamo bisogno di spingere la Russia al tavolo negoziale.
Hai detto niente!
Il problema è che nel corso di questo vertice dei volenterosi ci sono stati numerosi distinguo e due distinguo pesanti, per quanto c'è anche quello polacco, non bisogna mai scordarlo, sono venuti da due dei maggiori paesi dell'Unione Europea cioè la Germania e l'Italia, peraltro collegati in video link non presenti fisicamente presumo per altri tipi di impegni domestici nel caso di Giorgia Meloni sicuramente ma penso anche nel caso di Friedrich Merz.
Ebbene Io vi devo confessare che esco pazzo per le posizioni di Giorgia Meloni e soprattutto per il modo in cui queste posizioni vengono rilanciate dalla nostra stampa.
Ovviamente la stampa non deve opinare o meglio ci sono sezioni delle testate giornalistiche dove ci sono le opinioni e il grosso dovrebbero essere notizie.
ma questo assordante silenzio riguardo quella che è una eclatante contraddizione della politica estera di Giorgio Meloni mi fa uscire pazzo, perché Giorgio Meloni praticamente ha ribadito il suo punto e cioè noi non intendiamo mandare truppe di pace cioè di Peacekeeper, attenzione Peacekeeper, quindi dopo aver raggiunto l'accordo di cessare il fuoco e averlo convenientemente strutturato e quindi c'è questa indisponibilità italiana.
Niente truppe di pace ma anche, e quindi qui vedete che abbiamo una Meloni piuttosto Veltroniana, abbiamo questa creatura, questo centauro mitologico, la Melo Veltroni o il veltro Meloni che dice però noi abbiamo lanciato e la storia ce ne renderà merito la meravigliosa idea di un simile articolo 5 della Nato dove tutti si mobilitano a difesa dell'Ucraina in caso l'Ucraina venisse nuovamente aggredita.
Quindi in estrema sintesi la posizione di Meloni è presto detta.
Meloni dice noi non vogliamo mandare truppe di pace però aderendo all'idea dell'articolo 5 o perdiamo la faccia in differita, nel senso che quando l'evento accade della nuova aggressione all'Ucraina noi ci chiamiamo fuori e al più ci candidiamo a servire a tavola da attovagliare, oppure siamo effettivamente disposti a mandare delle truppe di guerra, che è la vera essenza della reazione dell'articolo 5.
Non c'è nessuno gli opinion maker della stampa italiana che faccia notare questa assurdità che per me rasenta la follia.
Poi naturalmente il problema non è solo confinato agli italiani per quanto gli italiani sono oggettivamente un problema storico di lunghissima data in qualunque alleanza vadano a ficcarsi gli italiani è una iattura per chi se li prende a bordo come alleati.
anche Friedrich Merz alla fine della scorsa settimana ha praticamente rilasciato una dichiarazione estremamente cupa dove praticamente ha detto mi sto preparando per una lunga guerra in Ucraina stiamo cercando di porvi fine il più rapidamente possibile ma non al prezzo della resa dell'Ucraina.
perché in quel caso il paese perderebbe la sua indipendenza, domani toccherà al paese successivo e dopo domani toccherà a noi.
Che è tutto, tutto molto bello avrebbe detto il compianto Bruno Pizzul.
Il problema è che quando si chiede in questi giorni a Mersa se è disponibile mandare delle truppe di pace Il giorno dopo, come direbbe Antonio Costa, cioè quando c'è stato il cessato del fuoco, dice vedremo, diremo, penseremo, faremo, deve pronunciarsi il Bundestag, dobbiamo pensare.
In tutto ciò la Germania si sta riarmando, almeno teoricamente, fino ai denti.
Quindi non è chiaro cosa pensano di fare di tutte queste armi.
di questo potenziale offensivo e difensivo che nei prossimi anni si concretizzerà in un elevatissimo numero di riservisti ma anche di membri effettivi delle forze armate, siano essi volontari o in caso di emergenza rompere il vetro e prendere a bordo i coscritti.
La cosa Più eclatante però al termine di questo solenne vertice, come sono solenni tutti i vertici organizzati dal presidente francese pro tempore, è che hanno chiamato Trump, Daddy Trump, per illustrargli la situazione.
Trump nel corso di questa telefonata ha detto una cosa molto semplice direi, oserei dire disarmante, cioè ha invitato gli europei a darsi da fare con più sanzioni l'industria petrolifera ed energetica russa, e maggiore punizione economica alla Cina in rappresaglia perché la Cina supporta in maniera decisiva Mosca.
Naturalmente Trump chiede agli europei di imporre sanzioni primarie ancora più strette sulla Russia e secondarie sulla Cina, ma lui non lo fa, tranne che con l'India.
Ma quelle non sono sanzioni secondarie come vi ho detto la settimana scorsa, ma sono sanzioni primarie rafforzate da problemi per i quali, ripeto, servirebbe probabilmente un geriatra.
Lui non lo fa, lui non sanziona secondariamente la Cina perché è troppo da perdere, soprattutto con la Cina.
se saranno gli europei a farlo, gli europei arriveranno all'appuntamento col proprio destino e pagheranno il conto per tutti.
Ma Trump in quel caso sarà ancora più vocale nel rivendicare per sé il premio Nobel per la pace.
Però nel frattempo Trump invita gli europei ad essere coerenti, lui che è un maestro di coerenza, e a cominciare a martellare la Russia e la Cina di sanzioni primarie, ulteriori e secondarie.
L'Europa metta i rebbi della forchetta nella presa di corrente e vissero tutti felici e contenti, però arriverà il momento in cui un certo tipo di scelta andrà fatta.
Poi parliamo sempre per quanto riguarda il capitolo trumpeide mercati in senso molto lato perché sta progressivamente prendendo piede sui mercati.
Voi sapete che i mercati vivono di narrazioni e anche la stampa più o meno specializzata che descrive l'andamento dei mercati va dietro a quelle narrazioni amplificandole, per cui diventa effettivamente un problema psichiatrico.
Però prima per i mercati abbiamo visto il Liberation Day del 2 aprile era un problema mettere i dazi pare che sia un problema se quei dazi dovessero essere tolti e soprattutto ci fosse una sorta di retroattività in conseguenza della prossima pronuncia della Corte Suprema degli Stati Uniti a cui Trump si è rivolto e che dovrà pronunciarsi all'intorno entro la metà di ottobre, perché se gli americani devono restituire i dazi i paesi che sono stati daziati, gli Stati Uniti come ha detto Trump medesimo andrebbero incontro a un nuovo 1929.
Quindi vedete che nel turbinio di eventi folli e lisergici che stiamo vivendo i dazi sono passati dall'essere un problema se venivano messi all'essere un problema per i mercati se vengono tolti.
Nel frattempo sui mercati c'è questo fenomeno abbastanza all'unisono perché comunque i mercati sono comunicanti sotto vari aspetti, cioè questo cosiddetto irripidimento delle curve dei rendimenti, di questo ho già parlato per cui non mi soffermerò oltre, la parte lunga ma soprattutto lunghissima della curva aumenta di rendimento, quindi diciamo tipicamente le scadenze 30 anni o poco meno di 30 anni, diciamo il 20-30 anni, il 10 sale a sua volta sotto il 10 si pone effettivamente un problema.
Si parla di aumento del premio a rischio, di aumento delle aspettative inflazionistiche che però non si leggono nei valori di mercato, nei cosiddetti breakeven inflation swap, queste aspettative si legge solo che i mercati in questo momento stanno prezzando un aumento dei rendimenti reali che è la conseguenza o di una enorme attività di investimento o di enormi deficit.
quindi il problema è relativo al Giappone dove i fondi pensione hanno il loro ruolo, all'area euro dove anche qui i fondi pensione olandesi devono scaricare centinaia di miliardi di posizioni lunghe e quindi se non ci sarà un pronto assorbimento i rendimenti della parte lunga e ultra lunga della curva ne risentiranno, è un problema negli Stati Uniti dove sta aumentando il premio al rischio.
In tutto ciò C'è stata l'audizione confermativa a Capitol Hill del candidato di Trump alla board della Fed, cioè di Stephen Mirren, il dottor stranomore Stephen Mirren, che attualmente è il direttore del Council of Economic Advisors della Casa Bianca.
È stata un'audizione abbastanza surreale, come è nelle corde del personaggio, che promette, spergiura e rivendica indipendenza dalla Casa Bianca, ma direi io soprattutto dalla realtà, sappiamo che poi il grande disegno da Scott Bassett in giù è quello di torcere il braccio della Fed dietro la schiena per costringerla a ridurre i tassi e pagare meno il costo del debito per rifarsi.
Poi ovviamente se i mercati si mettono a martellare la parte lunga ma anche la parte a 10, magari anche la parte a 5, vendendo i titoli, che cosa pensa di fare il Tesoro in quel caso?
Probabilmente di rifugiarsi nell'emissione di Treasury bill, e peggio mi sento, perché diventerebbe autenticamente un paese emergente.
L'evento rilevante nell'audizione confermativa di Stephen Miran è stato che Miran medesimo ha detto che lui non intende, dopo essersi consultato con i legali del suo ruolo, non intende di mettersi dal Council of Economic Advisors, cioè si limiterà a prendere una aspettativa non retribuita perché la sua missione nel board della Fed dovrebbe scadere il 31 gennaio.
Ovviamente, ha precisato Miran, bontà sua, se Trump dovesse decidere di confermarlo dopo il 31 gennaio, perché no magari di renderlo chair al posto di Jerome Powell del prossimo maggio, allora lui graziosamente si dimetterà da direttore in aspettativa non retribuita del Council of Economic Advisers.
qui parliamo di conflitti di interesse ma anche di subordinazione e assoggettamento che sono grandi come una casa altro che indipendenza.
Voi pensate in questi cinque mesi durante i quali Miran sarà in prova nel board della Fed se dovesse mai prendere delle posizioni contrarie ai desiderata di Trump qual è il rischio?
Duplice per lui.
Uno che il 31 gennaio Trump chiaramente lo fa uscire dalla Fed perché si è dimostrato non sufficientemente fedele e siccofante, ma due, che non lo fa neppure rientrare come direttore del Council of Economic Advisers perché lo punisce per la sua mancanza di fedeltà.
Ora, se di fronte ad uno scenario di questo tipo qualcuno tra voi è convinto ha ascoltato l'audizione di Miran dove lui promette spergiura indipendenza dalla Casa Bianca.
Vabbè allora io vi posso vendere serenamente la Fontana di Trevi, incomoderate e dilaniate, come diceva l'ottimo Nino Frassica.
Peraltro Trump, che ha questa enorme fascinazione per gli uomini forti, sta progressivamente venendo assimilato agli uomini forti medesimi anche in base a quello che è un elemento fondamentale.
Tutti scrutano e scrutinano il suo stato di salute.
Voi sapete che tempo addietro sono comparsi questi gonfiori, a parte le caviglie che sembrano veramente bovine e quelle non si possono nascondere diciamo in pubblico, poi sono comparsi questi vasti ematomi sul dorso delle mani e naturalmente subito da lontano sanitari e ipocondriaci hanno subito inferito che ci potesse essere qualche problema cardiaco.
Casa Bianca, quindi da ritenzione di liquidi, da insufficienza cardiaca, invece la Casa Bianca ha detto che sta benissimo, ha solo un problema di insufficienza venosa.
Poi adesso stanno uscendo i nuovi video a velocità accelerata che mostrano che Trump sul famoso tappeto rosso in Alaska quando ha ricevuto il suo sodale Putin praticamente si è mosso zigzagando nel percorrere la distanza tra la scaletta dell'aereo e il podio dove i due grandi statisti dovevano esprimersi.
Infatti ci sono le immagini accelerate che mostrano che Trump sta vistosamente zigzagando, probabilmente perché è talmente felice di incontrare Putin che il passo successivo avrebbe rilassato gli sfinteri.
Magari è successo, magari aveva delle protezioni.
Però insomma stanno...
c'è questa fioritura a metà tra il cospirazionismo e l'osservazione ravvicinata che assimila Trump ai leader dell'unione sovietica ma più in generale ai dittatori.
Quando sono morti vengono impagliati, imbalsamati, li portano sui palchi dei grandi eventi pubblici e c'è qualcuno dietro che gli alza il braccio e saluta la folla.
Questa settimana è uscita una dotta sequela di tweet da parte di un soggetto che non è medico ma è un investitore istituzionale per cui vabbè c'è l'interdisciplinarità soprattutto sui social che inferisce che Trump sarebbe soggetto a dei TIA cioè a degli attacchi schemici transitori o che abbia avuto non il TIA ma come dire, la parte principale, cioè uno stroke, un ictus, tutto ciò suffragato dal fatto che Trump per alcuni giorni non è apparso in pubblico, poi naturalmente è ricomparso in forma assolutamente pimpante, quindi anche i truccatori fanno del loro meglio.
Però alcune cose si osservano reiteratamente, il fatto ad esempio che nei suoi documenti sanitari sia indicato esplicitamente che lui prende su base regolare aspirina ha già praticamente scatenato i cospirazionisti a dire vedete che questo ha avuto degli ictus o dei tia ecco però come per i migliori e peggiori dittatori non solo di Caracas, in questo momento anche Trump è ossessivamente scrutinato per cogliere il suo vero stato di salute.
A proposito di stati di salute, a parte l'audizione di Robert Kennedy Junior che sta cercando proprio di rivoluzionare il paese, di vedere se riesce a deflazionarlo come popolazione e a farlo estinguere.
Questa settimana è uscita la notizia che la Florida, che è guidata dal governatore repubblicano ex candidato presidenziale Ron DeSantis, che durante il Covid era stato soprannominato Ron Death Santis, nel senso che cercava di frenare il tipo di misure di prevenzione, il suo Surgeon General, che dovrebbe essere l'equivalente statale del Ministro della Salute, ha annunciato che lo Stato della Florida vieterà tutti gli obblighi vaccinali, inclusi quelli per i bimbi in età scolare.
che si può dire di questo che sarà un epocale esperimento in vivo.
Nel corso degli anni conteremo i morti e di conseguenza la selezione naturale del valoroso popolo, del valoroso crogiolo del popolo statunitense avverrà o per mano del fentanyl o per questa manifesta stupidità e questo sarà sicuramente un esperimento che dovremo seguire con grande attenzione.
la pagina della trumpeide che come avrete probabilmente notato se siete molto attenti conteneva anche delle tracce qualcosa più che tracce della nostra amata Cialtronia a cui torneremo più avanti.
Veniamo in Europa e Guardiamo cosa sta succedendo in Francia, ve ne parlo da tempo, voi sapete l'8 settembre c'è il voto di fiducia chiesto dal premier francese François Bayrou in maniera propedeutica alla legge di bilancio del 2026 che punta, ambisce, alla velleità di tagliare 44 miliardi di euro.
In questo momento le probabilità disconfitte di Bayrou a questo voto di fiducia sono altissime, però lui non si arrende e sta sondando partiti e parti sociali per capire dove potrebbe situarsi il punto di caduta.
Attenzione, caduta non quella del suo governo, il punto di caduta di accordi con qualcuno che possa dargli i numeri per portare a casa la fiducia.
Però Bayrou resta tetragono e l'esigenza dei famigerati 44 miliardi di risparmi tra minori spese e maggiori entrate che serviranno al bilancio del 2026 per tentare di restare entro il percorso che già di suo non è particolarmente ripido per rientrare verso i parametri europei.
Lo scorso anno, come ricorderete perché ne ho parlato, Bayrou era riuscito a farsi salvare dai socialisti.
che non avevano votato la mozione di censura, cioè la sfiducia, facendosi irretire da un coniglio spelacchiato estratto dal cilindro di Bayrou cioè un grande dibattito nazionale tra le parti sociali sulla riforma delle pensioni.
Riforma delle pensioni è l'espressione magica questo Sim Salabim che sta progressivamente demolendo i grandi paesi europei e il loro discorso pubblico.
Ma giunti al dunque Nelle more dei lavori di questa grande commissione tra parti sociali francesi, qui notate l'aria di famiglia, Bayrou aveva detto l'unica cosa che poteva dire, cioè che era fuori discussione riportare a 62 anni l'età pensionabile.
Grande scorno dei socialisti che evidentemente prima di partecipare a negoziati politici si fanno una bella scorpacciata di pane e volpe per essere più brillanti, però ora siamo tornati alla casella di partenza.
I socialisti giurano e spergiurano che non salveranno Bayrou a meno che che Bayrou non produca qualche proposta sufficientemente progressista.
Ad esempio c'è questa formula far pagare i più fortunati.
Voi notate che anche in Francia i luoghi comuni della politica riescono incredibilmente ad essere più stanti e luogocomunisti di quelli di casa nostra.
Lo stesso Bayrou incontrando il sindacato CEFDT quello bianco teoricamente, che verrà chiesto uno sforzo specifico ai redditi più elevati, ma non solo ai redditi.
Nel bilancio del 2026, cioè quello che sta per costargli il posto, Bayrou ha già inserito le cosiddette misure di equità fiscale, cifrandole in 4,2 miliardi di euro, cui 2 miliardi già in vigore da quest'anno sono le cosiddette norme di contrasto alla sovra-ottimizzazione fiscale, cioè a quelle pratiche elusive.
Ad esempio quest'anno il governo francese ha introdotto la contribution différentielle sur les eaux revenues cioè il contributo differenziale sugli alti redditi che stabilisce che chi ha un reddito annuo a partire da 250.000 euro se single o 500.000 se coppia deve pagare non meno del 20% di imposte personali sul reddito.
In pratica questa è una sorta di minimum tax.
Sempre nel bilancio già in vigore è presente però anche la contribution exceptionale sull'esorrevenue.
cioè una addizionale dell'imposta sui redditi personali che scatta per i single che superano i 250.000 euro e le coppie che eccedono il mezzo milione di euro.
Questa addizionale è del 3% e sale al 4% se i redditi single o di coppia superano il mezzo milione di euro.
Però Bairù ha fatto i compiti progressisti a casa perché nel Nell'ipotesi, nella bozza di bilancio 2026 ha previsto anche una minimum tax per i patrimoni che è pari allo 0,5% escludendo i beni professionali d'impresa perché altrimenti voi pensate sulle successioni d'impresa sarebbe una devastazione.
Problema identico ce l'hanno anche in Germania con il loro ricco Mittelstand Naturalmente queste offerte e profferte di Bayrou sono troppo risibili e borghesi per attrarre i radicali di la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, però Bayrou ha cercato di vedere se riusciva a portarsi a casa almeno i socialisti di Olivier Faure.
Ma i socialisti scottati dalla precedente seduzione con abbandono rilanciano in un modo più aggressivo e come?
Con un controbudget che è stato presentato sabato 30 agosto per mostrare che per il dopobairù c'è un'altra via e quindi io mi sono preso la briga e il masochismo di compulsare questo controbudget socialista che prevede 27 miliardi di nuove entrate di cui 14 di risparmi circa 20 di investimenti, investimenti, vabbè, secondo le stime del Partito Socialista a riduzione del deficit il prossimo anno vanno 21,7 miliardi.
cioè la metà dei 44 miliardi su cui punta Bayrou Bayrou vuole tornare sotto la fatidica soglia europea del 3% nel 2029 i socialisti nel 2032.
Voi capite che 2032 è abbastanza ridicolo però sono certo che qualcuno a Bruxelles tra la Commissione Europea riuscirebbe ad accettare anche il 2032.
Allora qui c'è il solito inciso ciò che conta non è il deficit e la soglia magica del 3% ma l'andamento del rapporto debito pil e qui dobbiamo parlare della solita palla di neve cioè un paese può anche avere un deficit non basso e persistente ma può avere una crescita nominale talmente superiore al costo medio del debito da far comunque calare il rapporto debito pil questa è una cosa che sfugge a molti.
Per contro se si adottano misure tossico-nocive pur di raggiungere il 3% del deficit PIL, cioè misure tossico-nocive sono quelle che ammazzano la crescita, il rapporto dei B2PIL rischia di aumentare ed eventualmente assumere una traiettoria esplosiva.
socialisti non ci sentono e dicono comunque noi non dobbiamo ammazzare la crescita, ad averla.
Però dove si esercitano veramente come partito di sinistra i socialisti è sulle entrate perché propongono quello che è diventato un feticcio progressista, la cosiddetta tassa Zucman che prende il nome dall'economista Gabriel Zucman che prevede 2% di tassazione sui patrimoni superiori ai 100 milioni di euro.
Secondo i socialisti, che addirittura la presentano come stima prudenziale, il gettito annuo previsto sarebbe di 15 miliardi di euro.
Anche qui pizzul docet, tutto molto bello se i confini fossero chiusi con le buone o con le cattive.
Invece in questo momento capita che i confini siano aperti e quindi si può essere abbastanza scettici sul successo di questa manovra anche se in settimana è uscita una ricerca di un centro studi vicino al governo che dice che sostanzialmente le misure patrimoniali o di tassazione dei ricchi non hanno causato fughe all'estero, come sapete c'è un paper o uno studio o un libro bianco verde o a pallini gialli conferma o confuta ogni tesi e ogni antitesi.
Poi tra le altre misure del controbudget socialista, tassazione maggiore di dividendi e plusvalenze, 3,8 miliardi di incasso stimato, modifica alle esenzioni ai contributi sociali per le imprese circa 3 miliardi di maggiore entrate, che però se si traducesse in un aumento del costo del lavoro sarebbe un problema.
poi ci sono i risparmi senza far pesare il costo sui lavoratori e sui servizi pubblici, proprio è l'immacolato risparmio di spesa pubblica, il Partito Socialista francese vuole ridurre i sussidi alle imprese, in particolare quelli a favore degli armatori, producendo risparmi annui per 4 miliardi e metterli al servizio delle medie piccole e piccolissime imprese innovative.
qui molto teorico, diciamo ex ante, tutto molto bello.
Poi l'immancabile spending review, naturalmente la spending review in quest'epoca grillina, che sta vivendo l'Europa e il mondo, vogliono dire punire i vantaggi degli ex ministri, le auto blu.
Le auto blu praticamente sono quelle che salvano il bilancio pubblico, dopo che avete sniffato trielina però.
E qui per i socialisti ben 5 miliardi e mezzo di risparmi.
poi c'è la leggendaria lotta all'evasione fiscale contributiva da 3,2 miliardi e soprattutto il fatto che i socialisti vogliono raddoppiare il gettito della loro tassa sui servizi digitali quindi incassare 800 milioni fregandosene del fatto che Trump è tornato a minacciare i paesi che la adottano, infatti l'Italia si sta apprestando a cancellare la propria digital services tax, meglio nota come web tax, meglio nota come tassazione dei giganti del web, nella prossima legge di bilancio.
La somma delle misure previste dai socialisti quindi è di 41 miliardi, come notate non lontana dai 44 di Bairù.
La differenza che i socialisti vogliono spendersi la metà di questi risparmi su salute, abitazione, trasporti e istruzione, la restante metà di questi risparmi deve andare alla sospensione immediata della riforma delle pensioni con riapertura del leggendario cantiere per trovare coperture strutturali per tornare alla precedente età di pensionamento.
Tre vast program però, e qui arriviamo al confronto con la situazione italiana, la ciliegina sulla torta, e questo conferma che non si inventa nulla nelle piattaforme programmatiche dei partiti, è una misura che è parente delle nostre decontribuzioni.
Da noi, come sapete, c'è stata quella che poi è diventata defiscalizzazione, ma inizialmente partiva transitoriamente con Draghi, diventata definitiva con Meloni, la decontribuzione ora defiscalizzazione per la nostra soglia di benessere, cioè per i redditi inferiori a 35 mila lor di anno e in scia a questo ricco filone narrativo e in vista del teatrino autunnale sulla legge di bilancio il leader, leader vabbè, di Forza Italia Antonio Tajani ha proposto l'ennesima decontribuzione per aumentare il netto in busta di chi ha salari compresi tra 7,5 e 9 euro e questa è la risposta di Tajani al salario minimo del Campo Santo Largo.
Ma qual è la differenza tra noi e loro?
Qual è la differenza tra le due Gallie, la Transalpina e la Cisalpina?
Presto detto, il Partito Socialista Francese vuole destinare 6 miliardi di tagli alla cosiddetta CSG, la Contribuzione Sociale Generalizzata, a beneficio di quelli che in Francia sono considerati redditi a minore potere d'acquisto, cioè in questa definizione quelli che arrivano a 1,4 volte lo SMIC.
Lo SMIC è il Salaire Minimum Interprofessionnel de Croissance, il salario minimo interprofessionale di crescita, il salario minimo.
Allora 1,4 volte lo SMIC ora equivale a un reddito lordo di 2.520 euro che netti diventano 1920 euro.
Quindi questi sono nella interpretazione francese i redditi bassi quelli a minore potere d'acquisto, beati i poveri di Francia rispetto a quelli italiani.
Questo tragico confronto con i nostri redditi è soltanto l'immagine speculare delle nostre aliquote IRPEF, che come sapete toccano il massimo del 43% per i ricastri che eccedono i 50.000 euro loro di annui di reddito.
Voi sapete da quale soglia di reddito partono le due maggiori aliquote dell'imposta personale sui redditi francesi quest'anno?
Ve lo dico io.
83.824 a 180.294 euro l'aliquota è il 41%.
Sopra i 180.294 euro l'aliquota è il 45%.
Quindi di che parliamo?
O tra l'altro in Francia che parliamo?
Parliamo del fatto che in Italia l'iquota del 43% parte da 50.000 euro lor di annui, la soglia dei benestanti assoluti.
Piccolo dettaglio aggiuntivo, in Francia è previsto che ogni anno con la legge di bilancio si trovino risorse per sterilizzare il fiscal drag indicizzandolo agli scaglioni d'imposta.
Questo vuol dire che in Francia per conseguire risparmi nominali c'è ancora un enorme grasso che cola.
In Regno Unito sono anni che il fiscal drag depreda la gente no?
Poi dice il governo Starmer e Reeves dice noi dobbiamo tutelare premiare la classe lavoratrice infatti la classe lavoratrice con i premi di Starmer e Reeves si troverà per effetto del fiscal drag a pagare l'IRPEF quelli che prima non la pagavano la pagheranno, quelli che pagavano una data aliquota scatteranno alla aliquota superiore.
Questa è la classe lavoratrice attivamente premiata dal Labour che ha tenuto in essere il fiscal drag voluto dai governi conservatori del precedente Parlamento Britannico.
Allora, tornando alla Francia, sulla base di questi numeri sono tentato di concludere che la Francia potrà essere convenientemente tosata, spennata, prima di toccare il nostro livello di impoverimento, perché?
Perché i culachi francesi sono decisamente più agiati dei culachi italiani.
Le pezze al culo oltralpe stanno iniziando a comparire solo ora, però la strada francese mi pare molto ben avviata, ma nel frattempo Alcune teste d'uovo di Sciences Po che questo crogiolo del pensiero eminentemente progressista hanno sentenziato che il problema francese non è l'eccessiva incidenza della spesa pubblica sul PIL che è pari al 57%, la più alta incidenza della spesa pubblica in Europa è la più alta al mondo dopo l'Ucraina che ha spesa pubblica su PIL al 75%, però con il piccolo dettaglio che l'Ucraina si sta difendendo da un'invasione.
No, per le teste d'uovo di Sciences Po il problema francese non è il 57% di spesa pubblica su PIL, ma è la bassa incidenza delle entrate perché nel corso degli ultimi anni l'incidenza delle entrate non ha tenuto il passo di quella delle spese ma addirittura ha osato flettere di un punto un punto e mezzo percentuale sia pure in maniera molto erratica.
Voi capite che se ci siamo dibattendo di qualcosa del genere La situazione è sempre più grave ma sempre meno seria anche in Francia, malgrado il buon Macron non faccia altro che organizzare meravigliosi incontri solenni dove spiega come la Francia stia guidando il mondo.
Poi Bayrou in una intervista pubblica, che è quella dove ha detto che l'Italia fa dumping fiscale, di questo non ne parlo perché c'è un limite anche ridicolo, Bayrou ha detto il debito francese è stato accumulato per garantire il comfort dei boomer a spesa delle prossime generazioni e questa meravigliosa epifania dell'ultra settantenne Bairù avviene nel momento in cui Bayrou è quasi politicamente estinto, a meno che non sia sufficientemente divorziato dalla realtà da pensare di potersi candidare all'Eliseo nel 2027 o prima, se Macron dovesse decidere di gettare la spugna.
Allora questa frase di Bairù, il quale Bairù è stato fatto notare da una giornalista, il partito di Bairù, il MoDem, il Movimento Democratico, ma in precedenza con altre sigle, signor Bairù sono decenni o lustri che vota praticamente a favore di tutte le maggiori leggi di spesa che hanno portato la Francia a questo punto e adesso improvvisamente diventato consapevole e preoccupato del benessere delle prossime generazioni e sta criticando il vampirismo fiscale dei boomer.
Questo mi ha fatto venire in mente quella frase che dovrebbe essere scolpita sulle porte di ogni Parlamento nazionale, pronunciata da chi?
Dall'ex presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, il tanto Peso e Vituperato, Jean-Claude Juncker, che disse circa una decina di anni fa, tutti noi sappiamo cosa fare ma non sappiamo come essere rieletti una volta che abbiamo fatto quello che sappiamo di dover fare.
Voi capite che questa è la frase che segna praticamente le democrazie occidentali.
Ed è anche la frase, e ve lo ribadisco per l'ennesima volta, che deve aiutarvi a capire perché è assolutamente sciocco, naif, o strumentale, o malevolo, o manipolativo che sorgono all'orizzonte a intervalli regolari degli ottimati che dicono Ma sappiamo cosa bisogna fare, è così semplice!
Gli altri sono stupidi!
Arriviamo noi e lo facciamo!
non funziona così.
Bisogna dirlo agli ottimati, competenti, coraggiosi e creduli che a intervalli regolari ascoltano il pifferaio non di Amelin ma di latitudini a noi più vicine ed è incredibile per quanto numericamente resta sempre una quantità negligible è incredibile il numero di persone che a intervalli regolari nel corso degli anni riescono a andare dietro ai suoni di questi pifferai ottimati e competenti.
Il mondo è fatto di stupidi ma ora ci siete voi, ci siete voi e rivolterete il nostro paese come un calzino.
Se qualcuno non è d'accordo per democrazia cosa facciamo?
Vi lascio con questa riflessione, vi lascio nel senso che lascio questo capitolo con questa riflessione.
Questa settimana ci dedichiamo a quello che è accaduto in Cina, Cina Caputmundi.
c'è stata questa parata per gli 80 anni della liberazione della Cina dal Giappone, 3 settembre 1945 e vi invito a tenere presente che le atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki sono state sganciate il 6 e il 9 agosto del 45.
Ma va bene, no ve lo dico perché come avete visto in Cina c'era Massimo D'Alema questo grande esponente della sinistra italiana e europea mondiale anche colombiana credo che ha detto che dalla Cina viene durante questa parata con queste armi incredibili che ovviamente sono strettamente difensive, i missili balistici intercontinentali sono strettamente difensivi tutto il resto ha detto che dalla Cina viene un messaggio di pace.
Ecco lo ha detto il signor D'Alema che è come sapete la tessera numero uno del PC che è il partito cinese d'Italia ma naturalmente questi sono sono dettagli che anticipano l'ingresso nelle acque territoriali di Cialtronia passando da Pechino e comunque è nulla che non possa essere trattato con un buon antiemetico però nel corso di questa incredibile parata di questo meeting, c'era Kim Jong-un altro grande partigiano della libertà, di quello che probabilmente scalda i cuori a un po' di gente anche in Italia diciamo, c'era il bielorusso Lukashenko, c'erano molti altri clienti, c'era Putin, si è messo a parlare con Xi Jinping della possibilità di arrivare a 150 anni con questo continuo trappianto di organi che probabilmente penso io o verranno coltivati sinteticamente sempre che i discendenti Francesco Lollobrigida siano d'accordo oppure verranno espiantati ai prigionieri di guerra di quei paesi dove appunto questo gruppo di volenterosi anti occidentali, anti bullismo occidentale vanno a portare la pace eterna.
Però insomma c'è stato anche questo trolleggio anti Trump perché ha partecipato anche l'indiano Modi voi sapete Modi e a questa querelle con Trump ha ottimi rapporti con la con la Russia perché l'India ha da sempre ottimi rapporti con la Russia esattamente come ci li aveva durante la guerra fredda quando c'era l'unione sovietica e l'India guidava i paesi non allineati che era quella suprema ipocrisia e finzione in base alla quale i paesi sedicenti non allineati erano allineati con Mosca però non erano formalmente schiavi di Mosca, diciamo, non erano assoggettati, non erano nel patto di Versailles, erano non allineati però criticavano il capitalismo americano, l'imperialismo americano.
C'è stato anche Modi, quindi hanno tutti queste confabulazioni.
Questo meeting cinese che il cosiddetto summit della Shanghai Cooperation Organization che quest'anno è caduto in contemporanea con le celebrazioni per l'ottantesimo anniversario della liberazione cinese dall'imperialismo nazista giapponese grazie alle atomiche americane e qui, come dire, Trump ha avuto un guizzo di lucidità e l'ha fatto notare anche se poi rosicava come un pazzo a vedere questa gente che confabulava cospirando contro gli Stati Uniti, per usare le sue parole, c'è stato anche Modi, questa è stata questa summit della Shanghai Cooperation Organization è sembrato molto una riunione delle sezioni asiatiche dei BRICS, infatti il buon presidente brasiliano Lula ha cominciato a sua volta a rosicare e ha deciso di convocare sempre in videoconferenza una riunione dei BRICS per parlare delle politiche commerciali nei confronti degli Stati Uniti.
Voi sapete che Lula vuole la moneta unica dei BRICS, i suoi consiglieri non sono ancora riusciti a fargli capire che farebbe prima diciamo a trovarsi un hobby un po' più costruttivo.
Però insomma abbiamo avuto quindi questa spettacolare coreografia incluso il trolleggio ai danni di Trump che è stato fatto, però quindi parliamo anche di un annuncio che è stato dato dai russi con grande fanfara e cioè che sarebbe stato firmato un memorandum d'intesa legalmente vincolante per far partire Il secondo gasdotto Power of Siberia che viene annunciato almeno dal 2019, cioè è un'entità mitologica di cui si parla dall'entrata in servizio del Power of Siberia 1 nel 2019 ed è il due tornato di prepotenza alla ribalta dopo l'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio del 22 con le sanzioni occidentali e soprattutto europee al gas russo.
A quel tempo forse ricorderete che la legione di inutili idioti italiani che soffrono con l'apostrofo spesso gratuitamente alla propaganda russa aveva commentato con eccitazione che a Mosca sarebbe bastato girare i tubi del gas verso est, tenerissimi.
In realtà il progetto Power of Siberia II è rimasto congelato e periodicamente viene rievocato per un motivo molto banale che la Cina ha un incredibile leverage sulla Russia.
Però andiamo con ordine.
Durante questi baccanali della Shanghai Cooperation Organization l'amministratore delegato di Gazprom Alexei Miller dichiarato entusiasticamente all'agenzia di stampa russe che Power of Siberia 2 e il suo tratto di transito ancillare attraverso la Mongolia cioè la pipeline Soyuz-Vostok sarà il maggior progetto di investimento mondiale nel settore del gas.
e dovrebbe arrivare a 50 miliardi di metri cubi annui.
Contemporaneamente la Russia ha annunciato l'aumento di capacità del Power of Siberia 1 da 38 a 44 miliardi di metri cubi annui, però le informazioni si fermano qui.
Malgrado da noi i soliti inutili idioti che soffrono più o meno gratuitamente abbiano già cominciato a rilassare gioiosamente gli sfinteri perché non si sa nulla.
Non si sa la tempistica di costruzione.
non si sa chi paga, se sarà una cosa solo russa o se comparteciperanno i cinesi, non si conoscono gli obblighi contrattuali dell'acquirente cinese, ad esempio se i cinesi possono prelevare il gas di cui hanno bisogno, perché c'è una capienza massima di 50 miliardi di metri cubi annui, o se saranno assoggettati ai ben più onerosi contratti take or pay.
I contratti take or pay, come dice il nome, sono quelli che prelevi il gas o comunque paghi la quantità di gas che prelevi, sia che tu la prelevi o che non la prelevi.
Non si sa nulla tranne il fatto, come dichiarato dai russi, che il prezzo del gas cinese sarà inferiore a quello che è stato praticato agli europei grazie al piffero.
Questa circostanza non è la prova della incrollabile fraterna ed eterna amicizia tra Russia e Cina, ma più banalmente è la prova del leverage cinese su Mosca, un leverage che aumenterà se effettivamente nel 2027 gli acquisti europei di energie russa, gas naturale liquefatto incluso, verranno azzerati.
Però guardiamola dall'ottica cinese.
Per i cinesi è ovvio, è fondamentale non dipendere in modo decisivo da fornitori esteri di energia perché i cinesi non sono stupidi come i tedeschi e quindi vogliono evitare di farsi incravattare da un unico fornitore di energia o stupidi come gli italiani diciamo a ruota dei tedeschi.
La Cina sta spingendo la produzione domestica di carbone anche con la conversione di carbone in petrolio attraverso l'antico processo di liquefazione che si chiama Fisher-Tropsch di cui ho scritto e vi ho informato settimane addietro.
Addirittura secondo il Wall Street Journal in Cina esisterebbe una direttiva ufficiosa secondo cui ogni singolo paese fornitore di energia alla Cina non può eccedere il 20% del totale degli acquisti cinesi e anche questo avrebbe sin qui frenato la partenza del Power of Siberia II.
Ovviamente la Russia ha dei notevoli vincoli fisici allo sbocco della sua produzione di gas e dispone di una capacità di produzione di LNG, di gas naturale liquefatto, che è relativamente piccola.
Da ciò deriva l'importanza fondamentale di una nuova infrastruttura energetica verso est.
Chiediamoci che cosa ha convinto la Cina a smuovere in apparenza il progetto Power of Siberia II, a toglierlo dalla nastalina.
Secondo alcuni osservatori sarebbe stato il deterioramento geopolitico del Medio Oriente con crescente rischio militare.
Oggi la Cina importa il 30% del suo gas come gas naturale liquefatto da Qatar ed Emirati Arabi Uniti, il che vuol dire che le navi gasiere di LNG devono attraversare lo stretto di Hormuz, che è il ricorrente luogo della minacciata apocalisse dei commerci Est-Ovest in caso di resa dei conti finale tra Israele e Iran.
A questa considerazione va aggiunto il fatto che le raffinerie indipendenti cinesi hanno sviluppato una notevole dipendenza dal greggio iraniano che è molto conveniente per un motivo che vi potrà sembrare banale perché è sanzionato.
Quindi anche qui la Cina è compratore privilegiato perché se ne frega delle sanzioni e alla Cina non vengono applicate dagli americani ovviamente sanzioni secondarie per comprarsi il greggio iraniano.
Oltre il 90% delle esportazioni di greggio iraniano vanno in Cina, secondo gli analisti, malgrado le sanzioni americane di cui come detto la Cina se ne frega.
Non è un caso che all'indomani della conclusione della cosiddetta guerra dei dodici giorni tra Israele e Iran è stato lo stesso Trump ad affermare ora la Cina può continuare a comprare petrolio dall'Iran, bontà sua, auspicabilmente ne compreranno molto anche dagli Stati Uniti", scrisse sempre sui suoi social.
Quindi il Power of Siberia 2 è una diversificazione cinese rispetto al rischio Medio Oriente.
Abbastanza intuitivo questo.
Però al contempo questa è anche la certificazione che Mosca è ormai economicamente del tutto assoggettata a Pechino.
dall'inizio della guerra di Ucraina i due paesi hanno avuto una evoluzione dell'interscambio che va in una sola direzione.
Oggi la Cina rappresenta un terzo dell'interscambio commerciale russo mentre la Russia è solo il 5% dell'interscambio commerciale cinese.
La Cina consente alla Russia di resistere alle sanzioni comprando la sua energia, ma soprattutto la rifornisce di tutto, elettronica, lavatrici, trattori, auto, motori per droni, microelettronica, ottica e tutta la vastissima gamma di forniture cosiddette dual use, militare e civile.
Ovviamente questo sbilancio implica un flusso di risorse nette che da Mosca si dirige a Pechino.
Cioè per detto in sintesi per i non addetti ai lavori economici la Cina si sta comprando la Russia.
Ecco perché se questa volta sarà la volta buona e partirà il secondo gasdotto più che di Power of Siberia bisognerebbe parlare di Power of China.
Power sulla Russia in primo luogo ma non solo sulla Russia perché Pechino muovendosi in questo modo certifica al mondo intero che letteralmente se ne frega delle sanzioni occidentali, siano primarie effettive o secondarie minacciate.
Con buona pace della tigre di carta che se ne sta a Washington e dei suoi ultimatum di due settimane che sono scritti con l'inchiostro simpatico sui pixel dei social.
visto che la puntata di oggi ha un fil rouge tipicamente direi caratteristicamente cinese c'è un altro aspetto di cui voglio darvi conto che ho trovato molto interessante cioè il depreciamento del dollaro contro euro e dello yuan contro euro da inizio anno, come sappiamo, lo sanno anche i sassi, il dollaro si è pesantemente deprezzato contro tutte le maggiori valute e questo è avvenuto contro le previsioni da libro di testa, che erano state ribadite dallo stesso Stephen Meeran.
Cioè Meeran diceva guardate che i dazi americani sono in realtà disinflazionistici barra deflazionistici perché come dicono i sacri testi dell'economia la moneta del paese che impone dazi si apprezza.
In realtà è successo esattamente il contrario perché il dollaro è franato soprattutto a ridosso dell'annuncio del Liberation Day.
Perché franato il dollaro anziché rafforzarsi come tutti gli economisti e le loro sacre scritture prevedevano?
Qui ci sono state delle chiavi di lettura che ovviamente sono abbastanza volatili, nel senso che sono sottoposte a test di realtà e vengono a squagliarsi abbastanza rapidamente.
All'inizio si è pensato che gli stati, l'ho scritto io stesso, l'ho detto io stesso, stessero diventando un gigantesco mercato emergente.
Ora vorrei dirvi gli Stati Uniti in questo momento non appaiono come un mercato emergente ma certamente sono una repubblica delle banane, un aspirante impero decadente delle banane, quindi non tutti gli imperi decadenti delle banane sono paesi emergenti.
però neanche quella interpretazione ha retto la prova del tempo cioè sei un paese emergente i capitali fuggono perché sono terrorizzati da quello che ti accadrà.
No non è stata così perché i non residenti sono rimasti pesantemente investiti sugli attivi statunitensi non solo sulle azioni ma anche sui treasury quindi gli Stati Uniti non sono ancora un mercato emergente ma sono soltanto una gigantesca repubblica o impero delle banane decadente Quindi abbiamo ripiegato tutti quanti sull'ipotesi che fosse in atto la copertura valutaria da parte di investitori non residenti.
Io ho scritto nei mesi scorsi, a giugno credo e ve ne ho anche dato conto, cioè i non residenti negli Stati Uniti restano investiti in azioni e treasury però coprono il rischio di cambio in misura crescente.
Però il dollaro si è deprezzato molto poco da inizio anno rispetto allo yuan cinese.
da inizio anno lo yuan cinese si è apprezzato sul dollaro di solo il 2% circa.
Voi ricorderete che anche se formalmente lo yuan è gestito secondo un paniere di valute in realtà ha passato lunghi anni pegato cioè agganciato al dollaro.
Però questa rivalutazione del solo circa il 3% da inizio anno dello yuan contro dollaro è meno della metà di quanto è stato fatto dallo yen giapponese.
Per non parlare di quello che ha fatto l'euro, l'euro contro dollaro si è apprezzato del 12%.
Con un complesso algoritmo e una complessa inferenza arriviamo a scoprire che lo yuan si è deprezzato contro tutte le maggiori divise mondiali.
Contro euro da inizio anno si è deprezzato di circa il 10%.
Contro dollaro il grosso del movimento di rivalutazione si è verificato subito dopo il Liberation Day.
Questa asimmetria è molto interessante sul piano politico prima che su quello economico.
Perché?
Andiamo con ordine senza partire da Adamo ed Eva.
Storicamente la sottovalutazione del cambio dello yuan è stata una costante della politica cinese dall'entrata della Cina nella WTO, l'organizzazione mondiale del commercio, parlandone da viva, sapete la Cina è entrata nel lontano e fatale 2001 e naturalmente Giulio Tremonti ve l'aveva detto.
Malgrado in tutti questi anni la Cina abbia avuto surplus in imponente crescita, ha mantenuto una sorta di peg al cambio del dollaro, cioè ha tenuto lo yuan relativamente allineato all'andamento del dollaro, anche quando ha annunciato che lo yuan era agganciato a un paniere.
questo PEG se ne è fregato di fondamentali come ad esempio il differenziale di inflazione tra due paesi.
Secondo l'economista Brad Setzer che è molto attivo su X, vi consiglio di seguirlo anche se non è semplicissimo per non addetti ai lavori, Setzer è stato anche un economista del tesoro statunitense, per compensare il depreciamento degli ultimi anni apprezzamento reale, lo yuan dovrebbe apprezzarsi su base ponderata per i flussi commerciali di circa il 15%.
La divisa cinese, dice Brad Setzer, è incredibilmente debole anche considerando il suo recente apprezzamento contro dollaro.
Se guardiamo al solo aspetto commerciale questa rivalutazione è singolare perché se esporti di meno in un paese perché sei daziato pesantemente, a parità di ogni altra condizione, questa ceteris paribus è la formula che sempre più spesso rovina il pranzo, la digestione, il sonno e la vita agli economisti, perché viene sistematicamente sconfessata dalla realtà, perché è una strazione, una modellizzazione, allora se esporti meno in un paese la tua valuta dovrebbe indebolirsi contro quella di quel paese, perché il tuo surplus cala.
nel caso della Cina perché hai meno dollari, in cassi meno dollari da convertire in yuan.
Però sappiamo non da oggi che i flussi commerciali sono una variabile trascurabile, residuale nella determinazione dei tassi di cambio, contano i flussi finanziari che dominano il panorama.
ma per le stesse considerazioni fondamentali il depreciamento dello yuan contro euro da inizio anno ribadisco circa il 10 per cento non dovrebbe esistere perché la Cina sta aumentando il proprio export in eurozona.
Se tu aumenti l'export la tua valuta a parità di ogni altra condizione si irrobustisce, non si deprezza, a meno che la determinante non sia un deflusso di capitali dalla Cina che finiscono in eurozona oppure una deliberata manipolazione valutaria cinese che produce lo stesso esito.
Però non divaghiamo perché molta carne al fuoco poi vi confondo e vi lamentate.
Torniamo alle osservazioni iniziali.
Negli ultimi mesi lo yuan si è rafforzato contro il dollaro dunque e si è pesantemente deprezzato contro l'euro.
C'è stata una sorta di operazione twist.
Allora è molto difficile sfuggire al sospetto che questa cosiddetta operazione twist serva da un lato a Pechino per presentare a Trump un ramoscello d'ulivo nelle more del lungo e misterioso negoziato commerciale bilaterale, ma dall'altro lato il depreciamento del 10% dello yuan contro euro da inizio 2025 serve da rampa di lancio all'aumento dell'export cinese verso l'Europa.
L'Europa diventa la valvola di sfogo dell'eccesso di capacità produttiva di Pechino.
Nei giorni scorsi il segretario al tesoro statunitense Scott Bessent ha preso in giro gli europei, ha affermato che la Cina avrebbe danneggiato il modello economico europeo con una vera e propria mossa da jiu-jitsu, perché il modello economico europeo tedesco, diciamo attrazione tedesca, era basato in gran parte su esportazioni verso la Cina energia russa a buon mercato e un tasso di cambio depresso, secondo gli americani, a cui debolezza è stata accentuata dalla crisi, dalla cosiddetta crisi dei debiti sovrani a cavallo degli anni dieci.
Perché è un mossa di giugezzo?
Perché in questo preciso momento la Cina ha l'energia russa a buon mercato, che gli europei non hanno più, il cambio depresso con cui esportare e travolgere l'Europa con i propri manufatti e sta progressivamente mettendo ai margini le marche europee di auto ma non solo sul proprio mercato interno.
Ora dite quel che volete ma è Molto difficile dare torto a questa considerazione di Bassens, possiamo condonargli il fatto che il Jiu Jitsu è giapponese e non cinese però sappiamo che i cinesi sono bravissimi a imitare e perfezionare quanto e più dei giapponesi.
Nel frattempo i cinesi stanno incettando capacità di magazzino in Europa continentale, soprattutto in Regno Unito, per prepararsi al nuovo grande balzo in avanti del proprio export nel vecchio continente, in senso lato, non nella UE soltanto, ma anche in Regno Unito.
Allora, è sempre più difficile scorgere un lieto fine per l'Europa, siete d'accordo con me?
Questi sono tutti elementi attraverso i quali noi stiamo unendo i puntini e la situazione non è buona, per nulla buona.
Ed è il momento di entrare suonando le sirene nelle acque territoriali di Celtronia Vi ho già detto diciamo delle truppe di Schrödinger di Giorgia Meloni cioè articolo simil 5 sì, ma Peacekeeper no, proprio una veltronata unica ma qualcuno le ha definite truppe di Schrödinger, mi piace molto questa immagine.
Vi abbiamo già detto di Massimo Spezzaferro D'Alema che è andato a entusiasmarsi per l'afflato alla pace mondiale che viene da Est, soprattutto dalla Cina che è da sempre nel cuore di D'Alema ma anche di molti altri politici italiani, politici guru, movimentisti decaduti, comici in disarmo eccetera eccetera che bibaccavano all'ambasciata cinese a Roma, anche quello vi ho detto, e allora parliamo così andiamo a spigolare no?
Vi servo questo vassoio di pasticcini di cialtronia da cui potete praticamente prenderne a volutà all you can eat di cialtronate glassate o farcite molto friabili, su una cosa sono assolutamente pasta frolla le cialtronate italiane, pasta frolla nel senso che la pasta frolla è squisita ma la consistenza della pasta frolla è quello che accade alle iniziative italiane quando si varca i confine e lo vediamo come le truppe di Schrödinger.
Bene questa settimana mi ha colpito molto una dichiarazione del presidente protempore di Confindustria Alessandro Orsini che è disperato e ne ha motivo, ne ha motivo ad esempio per il proibitivo e penalizzante costo dell'energia delle aziende italiane rispetto ad altre aziende.
Però Orsini in una intervista ha detto in settimana che lui non è sicuro che l'Europa abbia le idee chiare su dove andare e poi ha aggiunto dobbiamo saper attrarre gli investimenti, vi sto citando un virgolettato riportato dall'Ansa, Europa e BCE devono per forza mettere al centro la politica di attrazione facendo degli euro bond Dove mettere al centro dell'agenda quello che serve per far crescere l'Europa.
Ora, ma la BCE che fa gli euro bond?
Gli euro bond, cioè debito comune, serve per attrarre che cosa?
I guai probabilmente, Presidente Orsini.
non lo so, o la trascrizione è fatta dall'Ansa è imprecisa oppure a non avere le idee chiare temo che sia il presidente di Confindustria ma magari mi sbaglio magari il presidente di Confindustria ha le idee chiarissime e ha chiesto che l'Europa emetta gli euro bond e che la banca centrale europea li monetizzi in questo senso questa è l'unica interpretazione non razionale, non razionale dal punto di vista economico, ma razionale dal punto di vista linguistico, perché altre non ce ne sono, e probabilmente Orsini si è fatto convincere entusiasticamente dalla tesi che come ricorderete sta portando in giro per le piazze italiane il cosiddetto leader di Forza Italia Antonio Tajani che ha detto e visto che paesi dell'Unione Europea non sono coesi e non sono unanimi ad aumentare gli euro bond, cioè a indebitarsi di più, facciamo stampare la Banca Centrale Europea così abbiamo tante belle spesine da fare.
probabilmente Orsini avrà letto questa dichiarazione di Tajani, gli è piaciuta e quindi ha deciso di rilanciarla da par suo in solita modalità fate presto che prima o poi apparirà anche sul quotidiano di Confindustria che è assolutamente fedele alle tradizioni dell'azionista.
Però mi pare che tutte queste prese di posizione siano la tragica conferma che viviamo non solo in Italia ma soprattutto in Italia, nella quella che io chiamo l'era della grande inadeguatezza, con tutte le maiuscole al posto giusto, abbiamo prove quotidiane.
Tra l'altro in settimana, e qui ci ricolleghiamo alla NATO alle attività belliche eccetera eccetera, l'ambasciatore americano presso la NATO Whitaker ha deciso di dichiarare a Bloomberg gli Stati Uniti non si comprano né la fontana di Trevi né il ponte sullo stretto, nel senso che il ponte sullo stretto non ci azzecca nulla con la soglia del 5% di spesa sul PIL da destinare alla difesa, 3,5% per la difesa in senso stretto, 1,5% per l'infrastruttura difensiva o ibrida dual use sia essa fisica o digitale.
Tra l'altro Whitaker ha detto una cosa molto cattivella.
A differenza del 2014 ora abbiamo modo di misurare i contributi dei singoli paesi nato al plafond di difesa.
Ricordarete, nel 2014 c'era Giuseppe Conte che subito si mise a dire che l'Italia avrebbe raggiunto il traguardo del 2%, probabilmente molti dei nostri leader cosiddetti di opposizione sono molto invidiosi per il tentativo italiano di far passare il ponte sullo stretto per un'infrastruttura militare e è proprio un'infrastruttura militare, è il primo bersaglio di una potenza straniera in caso di scoppio delle ostilità e l'eventuale ponte sullo stretto, per cui è come dipingersi praticamente un bersaglio in fronte, ma questo non è il motivo per cui l'ambasciatore statunitense presso la NATO ha cassato questa idea.
evidentemente loro sono assolutamente consapevoli che il mondo è pieno di furbacchioni.
A questo punto il MIT che purtroppo per noi non è il Massachusetts Institute of Technology ma è il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti guidato pro tempore dal leader della LSP che non è una sostanza psicotropa ma è la Lega Salvini Premier ha emesso uno stentoreo comunicato dicendo noi Non intendiamo usare fondi Nato, non so cosa siano i fondi Nato, probabilmente è l'attribuzione a spese della difesa, di quelli che sono comunque fondi nazionali, perché io non so cosa siano i fondi Nato.
E comunque il progetto del ponte sullo stretto è già interamente finanziato.
No!
Le spese sono teoricamente impegnate, ma c'è una differenza tra impegno di spesa ed esborso.
ma tutto vi devo dire comprese le norme di base della contabilità pubblica.
Vabbè comunque niente Fontana di Trevi in quota Nato, niente Ponte sullo Stretto in quota Nato, questo vuol dire con una assai complessa inferenza che bisognerà trovare soldi e soldi veri e farlo anche in fretta da mettere in quota difesa.
parlando sempre di cantiere della legge di bilancio, così come il cantiere del ponte sullo stretto, che è un cantiere di chiacchiere al momento, vi ho parlato la settimana scorsa dei vari menù tra cui la detassazione degli straordinari salutefollie che vanno tutte in testa a ammazzare l'IRPEF e quindi ad ammazzare i kulaki, però nella buca delle lettere dei giornali questa settimana è comparsa tra le possibilità, è troppo razionale quindi verrà scartata, la possibilità di aumentare la deducibilità dei versamenti alla previdenza complementare perché da quando è partita la previdenza complementare in questo benedetto paese dai circa un quarto di secolo la deducibilità dei versamenti al secondo pilastro è ferma a 5164 euroannui che sono i 10 milioni del vecchio conio Ovviamente con il passare del tempo questa cifra di deducibilità fiscale è carta straccia, vorrei dire carta igienica usata ma non è il caso, è carta straccia.
Quindi anche questo dovrebbe finire nel novero delle cose che vanno indicizzate oltre agli scaglioni d'imposta per contrastare il fiscal drag perché il fiscal drag opera anche sui versamenti alla previdenza complementare con cui ci sciacquiamo ripetutamente la bocca.
ma ovviamente non ci sono i soldi perché decidiamo di destinarli ad altre amenità, quei pochi che sono rimasti ovviamente.
Fatemi finire con lo psicodramma delle elezioni regionali, avrete visto Cosa sta succedendo in Puglia nel Campo Santo Largo?
Decaro ha messo il veto su Michele Emiliano, l'avrebbe spuntata, poi ha messo il veto su Niki Vendola che però appartiene non al PD ma a AVS, anzianità vecchiaia superstiti e quindi c'è la possibilità che magari Decaro resti a lavorare proficuamente al Parlamento europeo dove i leggendari territori lo hanno inviato in attesa che Elly Schlein venga cotta a fuoco lento e Decaro possa tentare di dare la scalata tra un anno o due alla segreteria nazionale del PD.
Però anche nelle Marche c'è l'altro grande psicodramma.
Matteo Ricci con l'elastico torna o vuole tornare da Bruxelles e ha dichiarato al Corriere della Sera rispondendo alla domanda perché i marchigiani dovrebbero votarla.
risposto perché le marche è come se si fossero strappate, la regione va ricucita.
Vogliamo una visione nuova del futuro, vogliamo diventare la regione con la miglior qualità della vita d'Europa.
Va sostenuta l'impresa marchigiana che era un settore di eccellenza e che oggi subisce il colpo dei Dazi.
Allora fatemi dire questo, molti anni addietro in un'altra era geologica, io per il mio esame di sociologia in Bocconi portai come testo aggiuntivo proprio un'opera, un'opera sociologica sulla micro-impresa e sui distretti produttivi marchigiani che erano ai tempi che furono un'assoluta meraviglia.
Io ricordo il mio stupore e la mia ammirazione da ragazzo per quello che lessi su quel testo.
quindi d'accordo, era un settore di eccellenza, purtroppo shit happens, le cause sono molte, inutile parlarne.
Però oggi subisce il colpo dei dazi, ma questo cosa vuol dire euro onorevole ricci, che bisogna pagare i dazi ai consumatori americani?
Poi continua, centomila giovani marchigiani se ne sono andati, noi abbiamo il dovere di farli tornare.
Sì, anche qui tre vast program.
Bisogna dare una svolta radicale alla sanità pubblica, noi garantiremo il diritto alla salute per tutti e investiremo sulla salute mentale.
Non intendo sentire battute cretine sulla salute mentale perché è una cosa seria, però per fare tutte queste meravigliose cose servono valanghe di denaro.
Ma soprattutto io vorrei chiedere a Ricci la stessa cosa che ho chiesto, in astratto ovviamente, non in prima persona, a Pasquale Tridico, cioè a questi transfughi che fanno questo pronti controtermine, che vanno a Bruxelles, a Strasburgo, un anno poi tornano indietro.
Cosa succede in caso di sconfitta elettorale, onorevole Ricci?
Lei resterà a fare il capo dell'opposizione in consiglio regionale perché è stato chiamato dai leggendari territori?
basterebbe avere una risposta a queste domande.
Naturalmente non lo avremo e nel frattempo aspettiamo che Roberto Fico divenga il governatore della regione Campani, tra l'altro in una diretta televisiva, ho visto la clip, Elly Schlein ha presentato la candidatura di Roberto Fico come bella, credibile e fresca e lo ha fatto, presumo, in diretta da Porta Portese.
Va bene, abbiamo terminato.
Vi ringrazio per l'ascolto.
La prima puntata del Back to School, quella di settimana scorsa, ha avuto un audience incredibile.
Alcuni tra voi mi hanno scritto commossi dicendo che avevano una violenta somatizzazione dell'astinenza, per cui alla fine mi sentivo anche quasi in colpa.
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Pensateci perché ci sono vari modi per comunicare e ovviamente leggo e ascolto tutto ma non rispondo a tutti.
Noi ci risentiamo al fato piacendo.
Sabato prossimo.
Buona vita se potete.